“La soddisfazione è stata grandissima. Ora, a qualche giorno di distanza, sto realizzando pian piano”. L’emozione è ancora forte nelle parole del Direttore Tecnico Riccardo Trillini, dal 2017 alla guida della Nazionale di pallamano maschile che è tornata a qualificarsi ai Campionati Mondiali dopo un’assenza di 27 anni. “A fine partita ci sono dei pianti, ci si emoziona per una vittoria – dice – ma questo è qualcosa di più: è un obiettivo che resterà per sempre. È stato un percorso certamente tecnico e nel contempo mentale. Non è una frase fatta: si vince a Podgorica solo se si hanno grande mentalità e quella consapevolezza che probabilmente è nata in modo definitivo nella partita di ritorno contro la Turchia. Da lì in poi non abbiamo più perso e questo è un aspetto molto importante. Vincere in Montenegro, in quel contesto, significa non soltanto giocare bene a pallamano, ma anche essere fortissimi sotto il profilo caratteriale”.
Un percorso che ha portato l’Italia ad avere alla prossima rassegna iridata in programma tra Croazia, Danimarca e Norvegia una delle squadre più giovani d’Europa. Tra i veterani, c’è Davide Bulzamini: “Oltre al risultato, storico come tutti sappiamo, secondo me – ha detto il giocatore originario di Mordano, in Romagna – l’immagine ancora più forte è legata all’entusiasmo che siamo riusciti a trasmettere alla gente. Vedere la felicità, i messaggi che ci sono arrivati da persone che ci dicevano di essersi commosse nel vedere la partita, tante persone, è per me la vera vittoria”. In attesa del sorteggio previsto per il 29 maggio, Bulzamini alza l’asticella: “A questo punto l’obiettivo è passare il girone. Attenzione: non è il discorso di chi, da qualificato, crede di essere diventato il migliore. Però quando si è lì bisogna avere un intento da perseguire, un traguardo da raggiugere e quello di superare il primo turno, con la giusta mentalità, può essere centrato”.