“Come faremo con le risorse? Abbiamo fatto una cosa molto pragmatica: metà sarà coperta da Milano e dalla Lombardia, metà da Cortina e dal Veneto. Sarà la nostra regola, poi vedremo cosa dirà il governo”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala spiega così come saranno divisi gli oneri finanziari della candidatura italiana per i Giochi Olimpici invernali del 2026, con una precisazione importante: “Rinunciare al supporto dell’esecutivo non va bene, stiamo parlando delle Olimpiadi, qualcosa che aiuterà molto l’economica italiana – ha precisato Sala lasciando gli uffici di Palazzo H, al Foro Italico, dove si è da poco concluso l’incontro tra il Coni e i rappresentanti delle città e delle regioni coinvolte – I due presidenti di regione si sono detti tranquilli, sulle garanzie possiamo rispondere, ma non rinunciamo ad avere il governo con noi”.
Sull’esito dell’incontro Sala si è detto “molto soddisfatto: c’è una grande intesa e questo è importante – ha spiegato il sindaco di Milano – Ci stiamo preparando per due momenti fondamentali: a Tokyo fine novembre dovremo fare bella figura e dimostrare di aver preso le decisioni importanti. E poi a gennaio dovremo presentare il dossier definitivo. Oggi abbiamo condiviso la necessità di fare una candidatura a costi molto bassi: abbiamo visto che le altre città in lizza hanno sparato cifre alte, noi vogliamo restare molto contenuti, anche perché lo chiede il Cio con l’agenda 2020. Bisogna lavorare con grande intensità, anche perché il dossier di candidatura è una promessa che, se vinci, devi rispettare per sette anni”. Infine Sala ha parlato dell’allocazione delle gare: “Siamo d’accordo al 98 per cento, ci sono gli ultimi dettagli ma cominceremo subito i lavori – ha precisato il sindaco di Milano – Per le discipline alpine Cortina sarà la sede principale, poi troveremo un equilibrio con la Lombardia. Il ghiaccio si svolgerà in particolare a Milano. Darei inoltre per scontato che la cerimonia di apertura si farà a San Siro. La cerimonia di chiusura? Vediamo, ci sarà tempo per discuterne. Quale budget? Lo stiamo definendo”.