Una serata intensa, un’atmosfera caldissima e un Mattia Faraoni che riesce nella difesa del suo titolo mondiale ISKA della categoria fino a 95 kg. Al PalaTiziano di Roma, davanti al suo pubblico, il 32enne kickboxer sconfigge Danut “Happy Killer” Hurduc per decisione unanime dei giudici al termine di un match a tratti drammatico, dopo che Faraoni nei primi secondi sente subisce una distorsione al ginocchio e fatica a rialzarsi. Cade il gelo, c’è un consulto con i medici, ma vuole a tutti i costi riprendere. Getta il cuore oltre l’ostacolo il romano – salito sul ring con la numero 10 di Francesco Totti – che pur visibilmente lontano dal 100% negli appoggi, e lo si nota in particolare in diversi tentativi di high kick che non sortiscono effetti, prova una continua azione offensiva mentre Hurduc è spesso “sporco” nella sua difesa. Il colpo del ko non arriva, ma i giudici premiano l’iniziativa di un Faraoni trascinato dal pubblico nel corso di cinque riprese al cardiopalma.
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“Grazie a tutti voi”, riferendosi al pubblico, dice Faraoni al microfono dopo la vittoria. “E grazie al Comune di Roma che ha creduto fortemente nel progetto Oktagon. Per quanto riguarda il match, io gli infortuni non me li invento. Ho subito una distorsione al ginocchio e dovrò fare una risonanza. Avrei potuto vincere per squalifica, ma ho voluto continuare”, dice al suo avversario, nel frattempo visibilmente contrariato dal verdetto finale. Quel che conta è che il titolo resta in Italia, ma gli sfidanti non mancano, con Bruno Suzano – nel match precedente vittorioso per KO su Yuri Farcas – che arriva sul ring e lancia la sfida al romano.