“E’ difficile da spiegare, si tratta di un lungo percorso, soprattutto mentale, in cui sono partito da una situazione di un incidente dove ho perso tutto. Ho dovuto reinventarmi, riscoprire ogni piccola cosa e fa effetto pensare al me di qualche anno fa nei giorni subito dopo l’incidente”. Manuel Bortuzzo, tra i 24 atleti italiani chiamati ai Mondiali paralimpici di Manchester, in una intervista a “La Stampa” parla del suo ritorno in nazionale.
Un percorso lungo dopo il ferimento nel febbraio del 2019: “Eo smarrito, spaventato di dover lasciare lo sport per sempre. Reagiamo tutti in modo diverso a ciò che ci accade, invece, bisogna accettarsi, cambiare e fare qualcos’altro. Proprio nel nuoto mi è capitato di ritrovare una mia amica, Domiziana che, per un brutto incidente facendo ginnastica, ha avuto una lesione ancora piu’ alta della mia. Le ho chiesto di spiegarmi come ha fatto, perché in poco più di un anno ha cambiato sport, nuota e si diverte, mentre io ho impiegato molto di piu’ solo a riprendermi il mio mondo”.
“Ho passato due anni in cui volevo nuotare – ammette – ma sentivo il peso di farlo quasi per forza. Adesso lo voglio io, mi piace e lo voglio fare”. “Quando mi sono trovato al Grande Fratello, in un contesto così diverso da quello che ero abituato a sperimentare da atleta. E’ stata un’esperienza intensa e per nulla facile, ma che ha portato anche aspetti positivi, come l’enorme voglia di tornare in acqua. Devo ringraziare Aldo Montano, che ormai nella mia vita è un punto di riferimento, lo sento come un fratello. Prima di ogni gara ci sentiamo e lui trova sempre le parole giuste per tranquillizzarmi: sa di essere tra gli artefici di questo grande ritorno”. Anche gli ex compagni azzurri lo hanno aiutato a tornare in vasca: “E’ come se ci avessero sempre creduto, forse mi conoscevano meglio di me stesso”.