
Nicolas Vuignier
Nicolas Vuignier è il connubio perfetto per incarnare lo spirito di Swatch Nines Snow. L’atleta svizzero classe 1990 ha grande esperienza nel mondo dello sci, alla quale nel corso del tempo ha accompagnato la passione per l’arte e per la regia, aspetti che riesce ad esprimere grazie alle numerose partnership e al suo canale YouTube. Dopo l’ingresso nello Swatch Proteam, ‘Nico’ ha partecipato attivamente alla progettazione del setup di Swatch Nines, che da tre edizioni fa base fissa a Schilthorn, una montagna a 2.500 metri di altezza situata nel Canton Berna.
Come è cominciata la tua esperienza con Swatch Nines?
“Sono entrato in questo team nel 2018, ora è passato un po’ di tempo. Sono stato coinvolto nel progetto Nines da subito, disegnando un percorso a forma di orologio. Da allora continuo a partecipare attivamente, continuando comunque la mia attività nello sci”.
La tua è un’attività particolare, essendo di fatto un’atleta ma anche un’artista.
“Per me sciare è un modo di essere creativi, e Swatch Nines è fondamentalmente questo. Qui possiamo fare delle cose che sarebbero impossibili in altre situazioni, l’organizzazione ci dà gli strumenti per provare emozioni tutte nuove”.
Quanto lavoro c’è dietro la realizzazione del setup di Swatch Nines?
“Moltissimo, davvero. Ogni inverno cominciamo a lavorare su dei bozzetti, poi li passiamo in 3D prima che le squadre inizino a lavorare fisicamente sulle forme di quel che abbiamo pensato. La missione è cercare di dare una concretezza a ciò che all’inizio era solo su carta, ma il tutto va fatto considerando le condizioni atmosferiche che possono creare dei problemi. Sono davvero sorpreso che quest’anno, nonostante ci fosse meno neve, siano comunque riusciti a realizzare tutto quello che avevamo ideato. Bisogna considerare che le squadre che lavorano per Swatch Nines hanno grandissima esperienza nel settore; noi facciamo il lavoro ‘facile’, mentre loro compiono una vera e propria impresa grazie alle qualità che hanno”.
Quali sono le principali differenze tra il setup del 2024 e quello del 2025?
“L’anno scorso avevamo una sola lunga, paurosa rampa, creata fondamentalmente per battere dei record del mondo. Il setup di quest’anno nasce dall’idea di garantire un ‘flusso’ di acrobazie una dietro l’altra, per cui gli atleti hanno molte opzioni di scelta per essere ancora più creativi”.
L’evento si svolge a Schilthorn da 3 anni. Cambierà qualcosa nel prossimo futuro?
“Credo che è qualcosa su cui il team sta lavorando, ma non so dire di più al momento e non sono nella posizione per fare degli annunci. Ma sì, è possibile che in futuro la location cambi”.