Nella notte si è svolto il primo turno dei play-in della Western Conference e, oltre alla qualificazioni dei Los Angeles Lakers con la settimana posizione, è arrivata la conferma della prima grande esclusa, infatti a causa della sconfitta per 118-94 contro i Sacramento Kings, i Golden State Warriors vengono eliminati definitivamente dalla corsa ai playoff.
Insieme alla pesante sconfitta, che ha messo la parola fine alla stagione di Curry e compagni, sono tornati i grandi interrogativi che attanagliano la franchigia della baia, infatti questa potrebbe essere stata l’ultima volta in cui abbia visto i big 3 in maglia Warriors giocare assieme, il che vorrebbe dire la fine di una dinastia che ha segnato e dominato gli ultimi anni, cannibalizzando la lega. L’incertezza del futuro in casa Warriors è dettata anche dalla scadenza ormai imminente del contratto di Klay Thompson, che nella notte, con la sua prestazione ha dato testimonianza della possibile fine del ciclo Warriors, mettendo a referto zero punti in 30 minuti di partita, fatto più unico che raro. Steve Kerr, coach Warriors, a fine partita, si è espresso in questo modo sul numero 11: «Abbiamo bisogno che Klay ritorni…Gli restano ancora degli anni buoni. So di parlare a nome di tutta l’organizzazione: lo rivogliamo indietro… Lo rivogliamo disperatamente». Kerr si augura quindi che Thompson rinnovi il contratto, infatti dopo aver ammesso il dominio dei Kings nel match play-in, l’allenatore dei Warriors si è detto di essere già concentrato alla prossima stagione, dove appunto spera di avere nuovamente i big 3 al completo. Così come Kerr, anche Steph Curry ha già il prossimo anno in mente, infatti ha dichiarato ai microfoni di voler solo vincere, auspicando di avere nuovamente al suo fianco Thompson e Green.
Golden State ora dovrà capire il da farsi, anche perché se nel postpartita la squadra si è detta subito vogliosa di ripartire, anche per riscattare la deludente stagione, quest’estate la squadra dovrà affrontare questioni molto spinose, a partire appunto dal contratto di Thompson, passando anche per la situazioni di Draymond Green, sempre da monitorare, senza dimenticare ovviamente Chris Paul, che dovrà capire se continuare con gli Warriors o cambiare lido, per provare a conquistare l’anello. L’unica vera certezza è sicuramente Curry, faro della franchigia. L’obiettivo è chiaro, evitare di mettere la parola fine alla dinastia che ha saputo scrivere la storia del basket Nba degli ultimi anni.
L’estate nella baia di San Francisco si prospetta molto movimentata, perché il futuro in casa Warriors è tutto da costruire, per tornare sul tetto della lega, per tornare ancora una volta protagonisti.