di EDOARDO CAIANIELLO, MARCO GAETANI, ALESSANDRO GERMANI, GIORGIO GIOSUE’ PERRI
Il primo fuori dagli Stati Uniti, l’ultimo di Kobe Bryant. Inizia stasera, con il “Rising Star Challenge”, l’All Star Weekend della Nba. L’antipasto del venerdì, con i giocatori di primo e secondo anno in campo, è sempre quello meno atteso, ma a Toronto l’atmosfera è quella delle grandi occasioni in vista delle sfide singole del sabato e della partita delle stelle di domenica. La redazione basket di Sportface si è riunita per parlarne. Non necessariamente benissimo.
Marco Gaetani
Partirei da una frase che si è fatto scappare Tranquillo nella “Reunion” con Buffa: “Ormai, quando guardo l’ASG, dopo un quarto e mezzo mi viene da sbuffare. È veramente impressionante quanto siamo viziati e quanta poca memoria abbiamo”.
Vale ancora la pena seguire l’All Star Game o sta diventando un evento sempre più trascurabile? È colpa del pubblico che ha troppe pretese o dello “spettacolo” fornito?
Edoardo Caianiello
Non siamo più viziati ma sicuramente più istruiti. Un maggiore livello di istruzione alza l’aspettativa emotiva e quasi/tecnica di una partita. C’è un aspetto emotivo e il merito è di Flavio Tranquillo e Federico Buffa che con loro storie hanno trasformato una partita piatta nella più bella partita da vedere (o ancor meglio ascoltare) nel corso dell’intero anno, soprattutto perché il motivo “di campo” non esiste. Ma l’ASG è necessario: penso alle schiacciate di Carter o LaVine o alle “goliardate” di Shaq che fanno ridere un bambino. Una sorta di spirito primordiale a sei/sette zeri che però risveglia una voglia di dodicenne di “It’s over”. Ne vale la pena perché mostra lo stato di salute di un movimento e spiega ad altri movimenti cosa voglia dire stare in salute. E perché tornare dodicenni ogni tanto, fa anche bene.
Alessandro Germani
Favorevole all’ASG, ma serve qualche aggiustamento, qualche “incentivo” per i giocatori per renderla davvero la sfida tra i migliori del pianeta: ad esempio Conference che vince ha fattore campo nelle Finals, o premio in denaro per la squadra vincente, qualcosa del genere. Resta il fatto che vedere cotanto talento negli stessi 28*15 metri ha sempre il suo fascino.
Giorgio Giosuè Perri
Oggi, 2016, l’interesse collettivo nei confronti dell’ASG è basso. A partire dai giocatori fino ad arrivare agli spettatori, faccio un esempio: la sfida rookie-sophomore che han trasformato in USA vs World ha perso tutto il suo fascino, così come tutte le gare del sabato e in particolar modo la gara delle schiacciate. Nessuno si sporca più le mani e più che “uno spettacolo” lo trovo ormai solamente un modo per vendere maglie. Bello il contorno, bello l’insieme, ma non c’è assolutamente competizione e di conseguenza non è più la stessa cosa. Rispetto già a dieci anni fa, per dire, probabilmente siamo troppo viziati, ma lo sono anche loro
Edoardo Caianiello
Io credo che ai giocatori Nba interessi poco di avere degli incentivi a livello economico o a livello di puro “testosterone”. Lo sono per altre 82 partite dell’anno (o quasi). Credo sia per loro un modo per dire: “Mondo, guarda: i più forti sono qua”. E in conseguenza di ciò tutto il mondo compra le maglie
Marco Gaetani
Forse il puro testosterone sarebbe l’unica vera spinta per rendere competitiva fino in fondo la partita della domenica. Paradossalmente, per essere una lega con così talento, manca il sale di una grandissima rivalità personale o di squadra. È come se fossero tutti “troppo amici”. E questo è un discorso che vale chiaramente solo per la partita della domenica. Perché se ci fossero 4 big veri nella gara delle schiacciate si potrebbe tornare senza problemi all’atmosfera di qualche anno fa. Probabilmente la Lega non ha la forza per imporre a gente tipo LeBron, uno che “per reddito annuo e mentalità è una multinazionale” (cit. Stanis La Rochelle in Boris), la presenza nella gara del sabato.
Edoardo Caianiello
Sulla gara delle schiacciate ero d’accordo. La Lega ha bisogno che il suo giocatore di riferimento (es. LeBron) vada a fare una gara dove per un qualsivoglia motivo tutti darebbero 10 o nella quale si esporrebbe a rischi di brutte figure? E la Lega ha bisogno davvero che LeBron ci vada? Magari 10/15 anni fa si, oggi no.
Se aveste una bimba o un bimbo di 7/8 anni, gli fareste vedere l’All Star Game o gara 7 Finals? Io All Star Game, stesso motivo per cui ancora oggi vado a vedere gli Harlem.
Giorgio Giosuè Perri
Gara 7 delle Finals, assolutamente. Ad un figlio non farei vedere l’ASG, almeno oggi, non se una finale tra GSW e CLE andasse a gara 7. Uno è il più grosso spettacolo del mondo, anche dal punto di vista culturale, l’altro è un egocentrico esercizio di stile. Bello, per carità, ma non imperdibile.
Marco Gaetani
Al figlio di 7 anni probabilmente farei vedere l’All Star Game, ma proprio perché a quell’età tutto è più grande e più bello. Sono dell’idea di Giorgio, temo che l’intero weekend stia prendendo via via la deriva dello spettacolo fine a se stesso.
Edoardo Caianiello
E se la sfida della domenica fosse USA vs WORLD?
Marco Gaetani
No dai, Usa vs World no. Non ce la farei. Amo e ho amato alla follia Dirk e Gasol, per fare due nomi, ma se penso a due giocatori inadatti all’ASG penso a loro.
Edoardo Caianiello
E se proprio questo loro essere inadatti desse alla partita un risvolto tecnico?
Marco Gaetani
Ammetto che la provocazione mi ha spiazzato. Forse potremmo “avere una partita”, ma sarebbe una cosa estranea al loro concetto di ASG. Potrebbe rivelarsi una cosa gradita agli appassionati di nicchia e snobbata dal grande pubblico americano. Buona per noi, meno per chi conta i dollari alla fine?
Giorgio Giosuè Perri
Non sarei a favore di una sfida tra l’Europa e gli Stati Uniti perché la cultura americana impone determinate cose. Il livello tecnico non potrà mai essere determinante in uno spettacolo che ha sempre voluto una non partita tra due attacchi devastanti. A chi converrebbe giocare una partita visti i dieci giorni di pausa? A nessuno. L’ASG non è più un modo per farsi notare. Tutto e tutti sono già tranquilli di valere, logicamente, quindi è una passerella.
Marco Gaetani
Parliamo un po’ di Gallinari? Come avete vissuto la campagna per portarlo a Toronto? E soprattutto, meritava di esserci?
Edoardo Caianiello
Se ragiono da puro appassionato, si, doveva esserci, numeri alla mano. E soprattutto finalmente prodotto perfetto di una franchigia Nba, oltre che per evidenti motivi tecnici anche per atteggiamenti.
Se ragiono da italiano, tre giorni di riposo fanno sempre comodo.
Giorgio Giosuè Perri
L’Italia se n’è accorta tardi, basti pensare a Pachulia, ma più in generale il sistema è assurdo. Adoro Kobe, ma la partita della domenica dovrebbe piazzare i migliori della Lega. Che c’entra il Mamba? Rilancio: voi siete a favore di questo sistema?
Marco Gaetani
Su Kobe mi sa che andiamo a toccare degli affetti in casa Caianiello. E’ un sistema che non mi fa impazzire – è lo stesso che spedì Yao in quintetto quando aveva praticamente già lasciato il gioco – ma è quello che serve all’NBA per essere una lega sempre più globale. A parer mio, era inevitabile l’ultimo ASG, un tributo scontato e doveroso al di là della stagione dei Lakers.
Edoardo Caianiello
Kobe deve essere all’All Star Game. Per tanti e diversi motivi, primo dei quali perché è stato uno degli animali perfetti da ASG. Uno dei pochi che ha portato competizione anche su quel parquet, costringendo la lega a scelte politiche.
Giorgio Giosuè Perri
Allora perché non Duncan? Perché al 99% il ritiro lo annuncia a fine anno? E qui subentra il popolo, non troppo lucido evidentemente.
Marco Gaetani
Perché hanno avuto due modi tremendamente diversi di scrivere la storia del gioco. Kobe è uno che ha diviso, creato amori e rancori, ha provato a camminare sul solco lasciato da Jordan. E’ stato molto più “americano” di quanto lo sia stato Duncan, il prototipo dell’antidivo pur essendo un giocatore divino. Il popolo premia Kobe, è una conseguenza magari ingiusta ma che fila.
Giorgio Giosuè Perri
Si, ma se parliamo di tributare qualcuno è evidente che fa storcere il naso il fatto che Timmy non ci sia. Siamo d’accordo sull’essere diametralmente opposti, siamo d’accordo sui diversi personaggi, ma sono appunto due che allo stesso tempo hanno scritto la storia. Ok Pop, ok la mentalità Spurs, ma arrivati a sto punto Leonard è uno starter…
Marco Gaetani
Leonard è uno starter anche e soprattutto perché sta giocando una stagione irreale. Su Kobe-Duncan, ricorro nuovamente a citazioni di livello, affidandomi a Kent Brockman: “L’ho già detto e lo ripeto ancora una volta: la democrazia semplicemente non funziona”.
Detto che chiaramente non avremo più episodi tipo “Rasheed boicotta l’All Star Game”, c’è qualcuno da cui vi aspettate qualcosa in grado di strapparvi una risata nella sfida della domenica?
Non so, Cousins che va via in tunnel a Lowry, la mette da 3 di mancina e poi annuncia il ritiro?
Giorgio Giosuè Perri
Qualche uno contro uno, non troppo di più. Ripeto che secondo me nessuno ha reale intenzione di renderla divertente. Se poi vedere due ore di schiacciate a campo aperto o gare da 3 in movimento diverte qualcuno, alzo le mani.
Edoardo Caianiello
Drummond, da tre. Kobe che stoppa, sto ancora pensando chi però. Ah, Thomas un tunnel non se lo negherà. A Steph.
Marco Gaetani
E’ arrivato il momento delle domande secche. Chi sarà l’MVP?
Edoardo Caianiello
Io dico Kobe o Paul George.
Giorgio Giosuè Perri
Non so. Azzardo un Lowry selvatico, voglio andare contro corrente.
Marco Gaetani
Il rispetto del copione direbbe Kobe, io vado con KD, che esalta il suo lato da “badass” riscoperto in questi mesi e si prende il palcoscenico senza motivo.
Giorgio Giosuè Perri
A voi piace il lato bad di Durant? A me no, in tutta sincerità. È da 12 mesi che perde occasioni per stare zitto
Marco Gaetani
Mi ripugna. Ma ormai è andata così.
Tocca alle schiacciate: chi vince?
Giorgio Giosuè Perri
Barton
Edoardo Caianiello
Vado con LaVine
Marco Gaetani
Prendo Barton anch’io. Fatemi aggiungere che vivo come un oltraggio personale l’esclusione di Myles Turner dalla partita del venerdì.
Giorgio Giosuè Perri
Quella di Marjanovic no? Io gli avrei fatto fare una cosa a parte. Idolo delle folle.
Marco Gaetani
Ogni minuto in campo di Bobanone è un minuto ben speso.
Altro giro: chi vince la gara del tiro da 3?
Giorgio Giosuè Perri
Steph. Se Curry prende ritmo infila 50 carrelli.
Alessandro Germani
Curry anche bendato.
Marco Gaetani
La vivo come unica fonte di interesse, tralasciando la mia passione morbosa per Devin Booker. Vedremo davvero gente di livello. Vado contro il favorito principale anche se mi aspetto la doppietta e dico Klay Thompson.
Edoardo Caianiello
Dico Steph anch’io nonostante pensi che Booker sia un tiratore migliore.
Marco Gaetani
Del resto, come si fa a non dire Steph per qualsiasi cosa?
Edoardo Caianiello
Io dico no per il titolo. Non vincerà Golden State. Ma qui andiamo oltre.
Giorgio Giosuè Perri
Idem. Per me i Warriors non vincono il titolo, ma è un altro discorso.
Alessandro Germani
Il titolo back to to back arriverà.
Marco Gaetani
Mi sembra giusto sganciare questa bomba in chiusura. Ne riparleremo verso fine aprile.