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La Yamaha ha emesso un comunicato con il quale ha provato a fare chiarezza su quanto avvenuto due settimane fa al Gp d’Italia al Mugello, dove Jorge Lorenzo ha rotto il motore della sua M1 nel corso del warm-up e Valentino Rossi è stato costretto al ritiro nel corso della stessa gara mentre era in seconda posizione
“Dopo i problemi tecnici nel Mugello, i due motori difettosi sono stati restituiti per fare degli accertamenti. A seguito della nostra indagine dettagliata dei motori, i dati di telemetria e dei relativi sistemi abbiamo trovato la causa dei problemi, che sono stati causati da un problema elettronico relativo al limitatore di giri che si è concluso con danni a valvola e pistone. La causa, per entrambi i motori, è stata la stessa. Non è stato né un componente del motore, né un cedimento strutturale, ma una questione di controllo elettronico” si legge nella nota Yamaha, che riporta dichiarazioni di Kouiji Tsuya, project leader Yamaha. “Non ci sono stati particolari impostazioni di mappatura utilizzati per il Mugello; abbiamo utilizzato la stesse di sempre. Adesso abbiamo ritirato entrambi i motori. Abbiamo una storia forte di affidabilità del motore e questo non cambia dopo questo incidente” prosegue, spiegando perché non è stato pensato di sostituire la moto di Rossi dopo lo stop nel warm up di Lorenzo.
“Il motore di Valentino era il più fresco dei tre sigillati, quindi dopo la rottura del motore di Jorge nel warm up non vi era alcun motivo di prendere in considerazione la sua sostituzione. Inoltre non abbiamo potuto scoprire il problema elettronico nel motore di Jorge in un tale breve lasso di tempo. Abbiamo imparato da questo incidente e già modificato l’impostazione del limitatore di giri, già operativo da questo week end. Come misura precauzionale, gli altri motori utilizzati sia da Valentino e Jorge al Mugello saranno utilizzati esclusivamente per le sessioni di prove, finche’ i loro cicli di vita saranno completati. Siamo fiduciosi che i cedimenti del Mugello non si ripeteranno“.