Ancora un oro per Martina Caironi: ai Campionati del Mondo di Parigi non c’è solo l’argento nel podio tricolore dei 100 con le colleghe Ambra Sabatini e Monica Contrafatto, ma arriva anche la medaglia internazionale numero 25 della sua carriera, questa volta nel lungo T63. In questa rassegna irridata, quest è la settima medaglia complessiva, per un totale di 3 ori, un argento e 3 bronzi.
Ecco le sue parole nel post gara: “Domani mi sono conquistata l’inno, mi daranno quella medaglia tanto ambita, l’oro. È stata una gara difficile, cambiava il vento. Tra la gara dell’altro ieri, lo shock delle Charlies, tornare ad un campionato del mondo che mi mancava dal 2017, ho sentito qualcosa di potente. È bello perché lo sport è capace di dare lacrime, gioie e una trans agonistica pazzesca. Nei primi due salti mi sono quasi spaventata anche se sapevo di valere molto. Il 5,18 mi ha dato sicurezza ma non si sa mai cosa possono fare le avversarie, quindi ho sempre cercato di migliorare la prestazione. C’è stato tanto sacrificio per arrivare qui, voi vedete solo questi attimi di gara ma dietro ci sono settimane e settimane, mattine e mattine di lavoro col mio allenatore che finalmente ha potuto sorridere. Gli ho regalato la mia pettorina e si è fatto il segno della croce (ride). Dietro ci sono anche i tecnici delle protesi che fanno un lavoro importante, all’ultimo ci può essere qualcosa che non va e loro sono qui. Anno dopo anno migliorano per farci migliorare”.
E ancora: “Sapere che ti stanno guardando in tanti attraverso la Rai e che qua ci sono le persone che ami, mio marito, i miei genitori, il mio allenatore, sua moglie, una mia amica, senti che non lo stai facendo solo per te, ma anche per tanti che non conosco. Adesso che sono più tranquilla ci tengo a dire che, dopo la medaglia d’argento nella velocità, ho riflettuto sul fatto che la società ci spinge tanto a dover eccellere e lo sport è questo. Io mi alleno per vincere, però calmi tutti, bisogna guardarsi anche da fuori. Io mi sono fatta il mazzo per essere qui. Oggi è andata così e per fortuna ce l’ho fatta a mantenere il sangue freddo dopo il nullo e il primo salto scarsino. Bisogna stare sul pezzo”.