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Scuola e sport, avanti insieme. E’ stata presentata nella Sala della Cominucazione del Miur la sperimentazione didattica a sostegno degli studenti di alto livello per la stagione scolastica 2018/2019, un progetto che permette ai ragazzi e alle ragazze che praticano sport di proseguire il loro percorso formativo senza rinunciare all’agonismo. “ Ragazzi, vi vogliamo bene: stiamo facendo questo per voi, noi ci crediamo – ha dichiarato il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti – Bisogna permettere a questi ragazzi che hanno talento e che si impegnano di poter avere anche una formazione scolastica e per questo motivo riprendiamo la sperimentazione dell’anno scorso. Noi riteniamo l’attività motoria essenziale”. Un progetto che è in netta crescita come sottolineano i numeri: nell’anno scolastico 2018/2019 saranno circa 2900 i studenti che parteciperanno, il doppio rispetto all’anno scolastico precedente che ha visto aderire 396 scuole, 18 regioni e 1505 studenti. Mentre nell’anno 2016/2017 erano stati 450 gli studenti che avevano partecipato, un terzo rispetto all’anno successivo. ”Questa è la madre di tutte le battaglie, è un argomento fondamentale – ha affermato il presidente del Coni Giovanni Malagò – Oggi c’è una forte sensibilizzazione del ministero ma sino a qualche anno fa questo era un ben problema: c’erano dei gridi di dolore e delle denunce che arrivavano da molte parti in Italia, in particolar modo al Sud”.
Chi meglio di Simona Quadarella può parlare di questo progetto visto che la nuotatrice romana ha concluso il liceo proprio lo scorso anno: “Il percorso studente-atleta è difficile ma non impossibile – ha sottolineato la campionessa europea di Budapest – Spero che questo aiuti molti giovani a non lasciare lo sport. Questa iniziativa è molto buona e utile, l’aspetto fondamentale è che l’atleta può scegliere il proprio tutor”. Alla sperimentazione, tra i vari requisiti, sono ammessi gli atleti che fanno parte delle rispettive nazionali maggiori o giovanili o che stanno preparando i Giochi Olimpici e Paralimpici, anche giovanili, sino al 2020: “Sono molto contento che i nostri colleghi possono continuare a studiare non abbandonando lo sport – ha osservato lo schermidore Marco Fichera – Finalmente è arrivato un progetto del genere e diversi atleti potranno vivere l’istruzione in maniera più serena”.