Ruben Loftus-Cheek si concede a Cronache di Spogliatoio per un’intervista che spazia dalla stagione con il Milan al passato con la maglia del Chelsea, senza dimenticare gli Europei sempre più vicini: “Pioli mi dà continuamente feedback, anche attraverso i video. Il suo inglese… sta migliorando giorno dopo giorno! Lavoro con il mister e il suo staff sull’analisi del mio gioco, penso sia importante questo strumento nel calcio di oggi: guardare le partite, vedere dove e come migliorare“. Sul ruolo che Ibrahimovic ha per i rossoneri: “Lui è un grande aiuto da quando è arrivato in questo ruolo. È sempre fuori dallo spogliatoio, ad aspettare che passiamo, per incoraggiarci. Parla con tutti al campo, è una persona e un leader fantastico. Ti sprona a dare il massimo. Mi dice di buttarmi in area: ‘Prova, prova!’. Ed essere decisivo“. Torna a parlare del Chelsea tra Zola e Sarri: “Zola era fantastico nello staff di Sarri a Londra. Faceva l’arbitro in allenamento ed era veramente negato! Tutti lo prendevamo in giro, andavamo sempre contro di lui, era divertente. Con Sarri ho giocato sulla sinistra, una cosa che ho notato degli allenatori italiani (Pioli, Sarri e Conte) è che non ti vedono mai come un prodotto finale, ma vogliono sempre aiutarti a migliorare, lavorano su di te. Quando ho saltato la finale di Europa League è stato frustrante. Mi sono rotto il tendine d’Achille in tournée, negli Stati Uniti, prima della finale, non potevo crederci. Con Sarri mi sono trovato benissimo“. Non manca un commento su Conte: “Conte è una persona fantastica, molto intensa. Mi ricordo che non sapevo molto di lui prima che arrivasse al Chelsea, quando lo abbiamo incontrato la prima volta era molto tranquillo. Poi appena è andato in panchina… era completamente diverso! Così appassionato, così scatenato. C’è una grande differenza tra il Conte dentro al campo e quello fuori“. Infine, sugli Europei: “Ci spero, ma al momento mi sembra difficile che sarò convocato. Mi piacerebbe tornare a giocare con l’Inghilterra, ma l’obiettivo è fare bene al Milan. Anche perché l’Inghilterra è soltanto una conseguenza del rendimento al Milan“.