Milan, ma che spreco. I rossoneri perdono due punti pesantissimi nella corsa scudetto, vengono rimontati da una Roma senza idee e soltanto con la carta – e che carta – delle palle inattive, e regalano un grande assist al Napoli, che scappa di nuovo a +7 sulla seconda, anzi, sulle seconde, perché ora a pari punti con la squadra di Pioli c’è la Juventus, battuta nettamente a San Siro appena nove partite fa. La storia nel frattempo è cambiata, la difesa non è più impermeabile e non è necessariamente colpa di Tatarusanu, la cui respinta non impeccabile finisce al 93′ sui piedi di Abraham.
E’ 2-2, sono due punti sottratti in una partita dominata non nel gioco, ma nell’inerzia, col 2-0 a pochi minuti dalla fine che era meritato pur avendo fatto in fin dei conti poco, proprio perché l’avversaria non aveva fatto nulla. Sembrava una delle solite vittorie del Milan, di solidità, di esperienza, di atteggiamento, bisogna invece parlare di un pareggio abbastanza clamoroso per come è arrivato.
La Roma, come detto, ha dimostrato ancora una volta gravi difficoltà nel costruire gioco, nonostante Dybala, nonostante Pellegrini, nonostante Zaniolo. La grande abilità nelle palle inattive nasconde una serie di pesanti problemi nel costruire gioco per la squadra di Mourinho, assente anche oggi per squalifica. Il punto nel recupero contro una big è libidine e grasso che cola, ma i problemi restano.
Nessuna delle due, in fin dei conti, può essere davvero soddisfatta e il cammino per i rispettivi obiettivi, scudetto perché si è campioni d’Italia, Champions perché un altro anno di assenza sarebbe troppo, si complica. Napoli e Juventus se la godono e si preparano allo scontro che di fatto adesso è al vertice di venerdì, il Milan si lecca le ferite e la Roma proverà a cambiare atteggiamento per evitare di dover sempre inseguire e sperare nei piazzati.