Sport Invernali

Michela Moioli: “Voglio essere un esempio per i giovani”

Michela Moioli
Michela Moioli - Foto Pentaphoto/Giovanni Auletta

Michela Moioli: un nome, una garanzia. Quando si pensa allo snowboard femminile mondiale, nella testa viene scritto un solo nome: il suo. L’atleta, classe 1995, era tra le più giovani della spedizione italiana a Pyeongchang 2018, e forse, anche quella per cui le attese per un oro olimpico erano altissime. Michela, come è solita fare, non delude le aspettative, e rispettando tutti i pronostici conquista in Corea del Sud la medaglia più preziosa e importante di tutte. Quello che però più di tutto la fa brillare, è il suo sorriso. Quel sorriso magnifico che ha in pista e fuori pista, nella vita e in gara, sulla start line della finale olimpica e sul podio cantando l’inno.

Michela è la medaglia azzurra più giovane, ma in gara ha saputo, più che mai, gestire l’emozione che solo un’olimpiade può dare. Ha fatto tutto a regola d’arte e si è sempre resa conto di quello che avrebbe potuto fare, e che poi ha fatto. Perché? Perché, come ha detto anche lei stessa al Media Day organizzato dalla Federazione Italiana Sport Invernali a Milano, “quello che conta è la testa, ed io da quest’estate non avevo intesta nient’altro che questa Olimpiade e questa medaglia”.

Michela ha 22 anni, tuttavia la maturità vera non l’ha raggiunta ai 18 anni, ma ancora prima. Quando da ragazzina ha capito chi voleva diventare, ha continuato a inseguire quei sogni che oggi piano piano si stanno realizzando. Ci ha sempre creduto, ha fatto sacrifici, ma la passione per lo snow è stata sempre così talmente grande che nulla poteva fermarla dal diventare la Michela Moioli mondiale che è oggi. Un bell’esempio per i giovani, una ragazza che ha inseguito un sogno e l’ha realizzato.

Sì, voglio essere un esempio per i giovani. Però bisogna capire che per ottenere risultati bisogna fare sacrifici, allenarsi, avere pazienza, e costruire passo dopo passo il proprio futuro – racconta Michela – Perché nessuno ti regala niente, nello sport, come nella vita. Non si può pretendere di terminare gli studi e volere immediatamente uno stipendio da duemila euro. Non si può avere tutto e subito. Le cose bisogna guadagnarsele. E una volta capito qual è la cosa che nella vita più di tutto ci diverte e ci rende felici, con ai piedi la tavola giusta, si può andare sicuramente lontano”.

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