
10 volte campione del BMX World Tour e assoluta icona della disciplina, Matthias Dandois è da anni anche un punto di riferimento dello Swatch Proteam, nel quale è entrato nel 2020. L’anno 2025 è stato invece il suo secondo a Schilthorn, per l’edizione Snow di Swatch Nines, evento dove gli atleti possono esprimere tutta la loro creatività e le loro caratteristiche.
Matthias, il 2025 è il tuo secondo anno agli Swatch Nines Snow.
“Swatch Nines garantisce sempre una bellissima atmosfera. Permette a noi atleti della BMX di avere a che fare con atleti di sport diversi che non vediamo mai. Personalmente ho vissuto una settimana stupenda, il setup di quest’anno è perfetto e tutti insieme viviamo un clima di connessione che non si trova in altre parti”.
Quanto ti è piaciuto il setup di quest’anno?
“Lo scorso anno abbiamo posizionato una piattaforma di legno in cima alla montagna. Non è stato facile perché il legno si congelava e rendeva molto difficile passarci con la bicicletta. Quest’anno credo che ci siamo superati, perché abbiamo scelto di mettere uno specchio al centro della zona di salto degli atleti di sci e snowboard. Questo rendeva complesse le mie acrobazie perché la neve rendeva tutto scivoloso, ma ho visto alcune anteprime delle riprese e devo dire che i risultati sono incredibili. Tutte le cose di un certo livello richiedono tempo, è normale, ma la soddisfazione è immensa”.
Sei un veterano della BMX e dal tuo esordio sono passati molti anni. Cosa è cambiato dall’inizio a oggi?
“Sono un rider professionista da 20 anni ormai. Avevo un approccio totalmente diverso all’epoca, mi concentravo molto sulla prestazione e sui risultati. Nel corso del tempo, collaborando con Swatch e altre aziende che hanno questo spirito, ho scoperto la gioia di rendere il mio sport un’arte e di lavorare sulla parte estetica. Eventi come Swatch Nines sono stati fondamentali perché hanno cambiato le mie prospettive e il mio approccio alla disciplina”.
Avere due bambini ha cambiato il tuo rapporto con la paura?
“Avere due figli oggi ha cambiato tutto, ma in positivo. Lo scorso anno ho vinto il mio decimo Campionato Mondiale e ricordo che prima della gara l’unica cosa a cui pensavo era mio figlio, dato che la piccola non era ancora nata. Sento che questo cambia la prospettiva dello sport, perché so che indipendentemente dal mio risultato ci saranno loro ad attendermi a casa e sarò comunque un eroe ai loro occhi. Questo mi ha tolto molta pressione, mi lascia sereno di dare il massimo di quel che ho”.
Ai Giochi di Parigi 2024 sei stato uno degli atleti più rappresentativi della BMX. Che effetto fa vivere una Olimpiade in casa?
“Vivere i Giochi Olimpici in casa propria è qualcosa che capita una sola volta nella vita. Sono stato parte integrante della cerimonia inaugurale ed ero ambasciatore degli sport d’azione, poi avevo anche un piccolo show televisivo ogni sera. Mi sono divertito moltissimo e ho vissuto momenti unici che non dimenticherò mai”.