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Quando ha avuto la possibilità di scendere in campo, Matteo Berrettini non ha mai deluso. Ma sono stati tanti, troppi i problemi fisici che ha dovuto fronteggiare il ventiseienne azzurro. Nonostante i due titoli conquistati e una semifinale Slam raggiunta, resta l’amaro in bocca per quel lungo stop durante la stagione sul rosso e, soprattutto, per quel dolorosissimo forfait a Wimbledon.
Eppure, il 2022 del tennista romano si era aperto con la grande cavalcata agli Australian Open, conclusasi solamente in semifinale contro un eroico Rafael Nadal. Quel risultato aveva permesso a Berrettini di raggiungere un traguardo straordinario: diventare il primo italiano di sempre a conquistare un posto nelle semifinali dello Slam australiano.
A febbraio, Berrettini partecipa all’ATP 500 di Rio de Janeiro, dove viene sconfitto da Carlos Alcaraz nei quarti di finale. In Messico arrivano i primi problemi fisici: ad Acapulco è costretto al ritiro nell’esordio contro Tommy Paul, a causa di un nuovo infortunio agli addominali che lo costringe a due settimane di stop. Dopo l’eliminazione agli ottavi nel Masters di Indian Wells, a Miami accusa un problema alla mano destra e si sottopone ad un intervento chirurgico, che gli impedisce di disputare la stagione sulla terra rossa.
Il romano torna in campo dopo tre mesi e inizia al massimo la stagione sull’erba. Sorprendentemente, riesce subito a ritrovare il ritmo partita e tra Stoccarda e il Queen’s mette a segno una serie di 9 vittorie consecutive che gli valgono due titoli sulla sua superficie preferita.
A Wimbledon arriva la delusione più grande. Tra i favoritissimi alla vittoria del titolo dopo la finale disputata nel 2021, Berrettini risulta positivo al Covid-19 nel giorno del suo esordio contro Cristian Garin e decide di ritirarsi dai Championships.
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A Gstaad torna in finale, ma sulla terra rossa svizzera è sconfitto da Casper Ruud. Dopo due deludenti uscite tra i Masters 1000 di Montreal e Cincinnati, l’azzurro conquista per la terza volta in carriera i quarti di finale agli US Open. È ancora Ruud però a vincere il confronto.
Dopo aver agguantato con l’Italia la qualificazione alle Finals di Coppa Davis, Berrettini esce di scena al debutto nel torneo di Firenze; poi arriva in finale a Napoli e perde contro Lorenzo Musetti, complice l’ennesimo guaio fisico della stagione: un problema al piede sinistro. Salta dunque i tornei di Vienna e Parigi-Bercy e torna in campo nella semifinale di Coppa Davis, dove al fianco di Fabio Fognini perde il doppio decisivo nella semifinale con la Canada. Conclusa una lunga e accurata preparazione in vista del nuovo anno, il romano si è detto finalmente soddisfatto della sua condizione fisica dopo essersi reso protagonista di alcune grandi prestazioni nella Diriyah Tennis Cup.
La sua “stagione del benessere” inizierà dalla United Cup, il nuovo torneo a squadre miste che andrà in scena in tre diverse città australiane dal 2 all’8 gennaio. Dal 16 al 29 gennaio sarà la volta degli Australian Open, dove l’azzurro dovrà difendere i 720 punti della semifinale.
Poi, subito una grande occasione: tra febbraio e maggio, Berrettini avrà infatti solamente 200 punti da difendere e la concreta possibilità di riconquistare la top 10. Auspicando una stagione sull’erba da protagonista, sarà il momento di spingere al massimo nell’ultima parte di stagione per provare ad agguantare anche il tanto ambito posto alle Finals. Insomma, i presupposti non mancano: sperando in una stagione lontana dagli infortuni, il 2023 di Matteo Berrettini è davvero tutto da scrivere.
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