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Chi sarà il nuovo principe di Montecarlo? L’appuntamento per scoprirlo è oggi alle ore 14:30, quando sul Campo Ranieri III andrà in scena la finale del primo Masters 1000 stagionale su terra rossa. A contendersi il titolo saranno due giocatori diversi tra loro ma che hanno avuto un percorso simile nel Principato di Monaco. Si tratta del russo Andrey Rublev e del danese Holger Rune, a caccia del trofeo ma non solo.
Rublev è approdato in semifinale sbaragliando la concorrenza nella parte bassa del tabellone, perdendo il primo set del torneo contro Munar prima di vincere i seguenti sei. Oltre allo spagnolo, ha infatti sconfitto sia Khachanov che Struff. In semifinale è invece andato in svantaggio contro Fritz, ma poi si è riscattato alla grande e perdendo appena quattro giochi tra secondo e terzo set. Più netto il percorso di Rune, che ha battuto in due set due ex campioni slam come Thiem e Medvedev, beneficiando nel mezzo del forfait di Berrettini. Il suo percorso sembrava destinato a fermarsi in semifinale contro Sinner, ma Holger non si è lasciato scoraggiare dal 6-1 subito nel primo set e ha avuto la meglio in rimonta.
I precedenti tra i due sono in parità, ma entrambi hanno avuto luogo sul cemento. Rune ha vinto nel 2022 a Bercy, torneo che l’ha consacrato, mentre Rublev si è vendicato quest’anno a Melbourne, imponendosi negli ottavi di finale dell’Australian Open. C’è da dire che il russo ha dovuto spartire i suoi meriti con i demeriti del classe 2003. Quest’ultimo, nel quinto set, ha infatti nell’ordine servito per il match sul 5-4, avuto due match point sul 6-5 e conquistato un vantaggio di 5-0 e 7-3 nel super tie-break. Secondo i bookmakers sarà proprio Rune a scendere in campo con i favori del pronostico, sia per la superficie che lo agevola sia perché sembra avere più armi del suo avversario. Rublev ha però più esperienza ed inoltre ha già giocato una finale a Montecarlo, nel 2021, perdendo da Tsitsipas.
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Un’altra differenza tra i due è che Rune ha già vinto un Masters 1000, lo scorso anno a Parigi Bercy, mentre Rublev ha perso entrambe le finali disputate, ovvero quella già citata contro Tsitsipas e quella contro Zverev a Cincinnati nel 2021. L’impressione, però, è che ciò conterà relativamente. Al contrario, potrebbe risultare molto importante l’aspetto fisico. Rune ha infatti trascorso in campo quasi tre ore in semifinale e, a causa dei vari posticipi per pioggia, ha finito di giocare in tarda serata. Rublev ha invece avuto un impegno meno intenso ed ha archiviato la pratica ben prima. Dovendosi sbilanciare in un pronostico, dunque, il danese resterebbe comunque favorito, ma nel corso della partita potrebbe incontrare qualche momento di difficoltà magari legato al dispendio delle energie.
Oltre al titolo di Montecarlo e alla sesta posizione del ranking Atp (che per Rune coinciderebbe anche con il best ranking), la finale sarà molto importante anche in ottica Race. In caso di vittoria, Rublev salirebbe infatti al quinto posto, zittendo ulteriormente i tanti detrattori che pronosticavano una sua rapida uscita dalla top 10. Qualora vincesse Rune, invece, salirebbe in settima piazza, scavalcando proprio Rublev ed entrando a gamba tesa nel dibattito sul futuro del tennis mondiale che in quest’avvio di stagione l’aveva visto un po’ in ombra in favore di Sinner e Alcaraz. Infine, Rune può diventare il primo danese della storia a trionfare a Montecarlo mentre Rublev il primo russo dai tempi di Cesnokov (1990).
Sarà infine interessante scoprire come si comporteranno i due giocatori anche in base a quanto visto nelle semifinali. Rune ha infatti messo su un vero show che ha infastidito anche Sinner, provocando il pubblico e zittendolo portando il dito alla bocca come aveva fatto il suo amico Medvedev qualche giorno prima. Rublev difficilmente si lascerà distrarre, anche perché è sempre sulle spine già di suo, ma questo potrà indubbiamente essere un fattore, specialmente in caso di fischi nei confronti del danese o di atmosfera incandescente. Insomma, una finale che si preannuncia avvincente e piena di potenziali colpi di scena: non resta che attendere il verdetto del campo.
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