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Jannik Sinner si è presentato in conferenza stampa dopo il suo match vinto in quarti di finale a Miami contro Ruusuvuori. Il tennista azzurro ha come prima cosa analizzato la sfida: “Con Emil ci siamo allenati molte volte insieme durante l’off-season e lo conosco molto bene anche di persona. Molto simpatico, un buon amico, quindi non è mai facile giocare contro di lui. Penso che entrambi abbiamo uno stile di gioco simile, giochiamo la palla in modo un po’ piatto. Oggi ho vinto i punti importanti, soprattutto nel primo set, quindi sono molto contento del mio livello, anche se non è stato facile. Dopo la pioggia è stato tutto un po’ diverso, soprattutto le condizioni, ma credo di essermi adattato molto bene”.
In semifinale ci sarà certamente una sfida già vissuta pochi giorni fa ad Indian Wells, bisogna solo attendere di sapere se dall’altro lato della rete ci sarà Carlos Alcaraz o Taylor Fritz: “Sono sicuro che Carlos e Taylor avranno una partita difficile. Se dovessi giocare contro Taylor sarà totalmente diverso rispetto a giocare contro Carlos, dato che lo spagnolo è in grado di variare un po’ di più il gioco. Sarei felice di giocare di nuovo con lui, non vedo l’ora che arrivino quelle partite. Come ho detto molte volte, sono quelle che ti rendono il migliore. Il campo è diverso qui, quindi non vedo l’ora e vedremo se il risultato sarà migliore o peggiore dell’ultima volta. Ma per ora deve affrontare Taylor, che serve molto bene, quindi non voglio parlare di un possibile duello con Carlos al momento, prima dobbiamo vedere cosa succede”.
Sui miglioramenti alla battuta: “Penso di essere migliorato molto nel servizio, anche se ci sono ancora giorni in cui devo lottare molto sotto questo aspetto, ma ne ho anche altri in cui servo molto bene. Contro Andrey (Rublev) nel turno precedente sentivo di aver servito molto bene. C’è ancora molto lavoro da fare, cerchiamo di trovare la giusta meccanica, il giusto lancio e il giusto tempo del gesto, non voglio servire sempre con lo stesso movimento, ma piuttosto cambiarlo un po’. C’è ancora del lavoro da fare ma, considerando l’anno scorso e quest’anno, sento di avere un servizio diverso”.
Ma l’allievo di Vagnozzi e Cahill sente di avere ancora molti margini di miglioramento: “Sento ancora di poter servire molto meglio, fisicamente posso anche diventare più forte, anche con il mio diritto e il mio rovescio posso crescere. Inoltre, devo cercare di andare più a rete. In allenamento metto sempre in pratica tutte queste cose, ma devo ancora riuscire a realizzarle in partita, a volte anche rischiando un po’ di più. Quindi finché non diventa lentamente più naturale per il mio gioco, sono sicuro che vedremo il cambiamento nei prossimi anni. Sapendo dove sono ora e sapendo che posso giocare un buon tennis, sono convinto che sarò in grado di competere con i migliori giocatori del mondo”.
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