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Scatta il secondo Masters 1000 della stagione ATP e Lorenzo Musetti purtroppo si presenta in Florida con un bottino non troppo entusiasmante di una sola vittoria sul circuito in questo 2023. Vero, durante la prima settimana dell’anno ci sono stati i quattro successi in United Cup, ma bisogna anche ammettere che i giocatori affrontati erano rispettivamente n°166, 343, 260 e 803 del ranking mondiale. Dagli Australian Open è infatti arrivato solo il successo a Buenos Aires ai danni di Cachin, per il resto solo sconfitte: da Harris a Melbourne, da Varillas nella capitale argentina e poi Jarry, Munar e Mannarino a Rio, Santiago e Indian Wells.
Insomma, il momento non è certamente dei felici. E tutto sommato ci può anche stare un periodo di assestamento per il giovane azzurro, che nella seconda parte del 2022 ha stupito tutti riuscendo ad affiacciarsi grazie ad un risultato dopo l’altro nei top 20. Una classifica che aveva fatto sognare tanti appassionati, speranzosi di aver trovato un altro papabile azzurro top-10 in breve tempo. Sia chiaro, le potenzialità per arrivarci restano intatte, ma evidentemente non è ancora questo il momento.
Le difficoltà – probabilmente inaspettate – avute dal tennista di Carrara durante la trasferta sul rosso in Sudamerica gli hanno fatto perdere fiducia e sicurezza, che sono due elementi fondamentali per esprimersi al meglio sul campo. Anche ad Indian Wells Lorenzo non ha giocato una partita pessima contro un giocatore comunque in grado di esprimersi bene sul veloce outdoor. Contro Mannarino è stata una partita equilibrata, ma i punti più importanti di fatto l’azzurro li ha persi quasi tutti, sia nel primo che nel secondo parziale.
A Miami si cerca il riscatto, ma il tabellone non è esattamente dei più semplici. Dopo il bye di cui può usufruire all’esordio, Lorenzo attende il vincitore del match tra Jiri Lehecka e Federico Coria, con il primo di gran lunga favorito. Il classe ’01 ceco è ascesa e in questo inizio di 2023 può già vantare un quarto di finale agli Australian Open e una semifinale a Doha, con vittorie tutt’altro che banali su gente come Auger-Aliassime, Norrie, Coric e Rublev. Eventualmente il terzo turno potrebbe porre l’allievo di Simone Tartarini contro Karen Khachanov, mentre l’ottavo di tabellone è quello di Stefanos Tsitsipas, ma al momento la scelta più saggia è senz’altro quella di pensare un match alla volta.
L’obiettivo primario in questi giorni a Miami non devono essere i punti, ma semplicemente quello di ritrovare un minimo di serenità e fiducia in vista dell’imminente stagione sul rosso europeo, dove l’azzurro è in grado di esprimersi tranquillamente ad altissimi livelli, come già dimostrato negli ultimi due anni. Sarebbe un peccato affrontare i prossimi due mesi ancora in una fase di down.
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