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Malagò: “Ripensare alla norma sulle assemblee federali”

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto LiveMedia/Tommaso Berardi

“Il Coni auspica possa essere ripensata la norma in base alla quale, in caso di mancata elezione in sede di prima votazione del presidente che ha già svolto tre o più mandati consecutivi, il presidente e l’organo direttivo uscente rimangano in carica per l’ordinaria amministrazione e per la convocazione immediata della nuova assemblea elettiva. Sarebbe più coerente con i principi dell’ordinamento sportivo prevedere che, in un’eventualità del genere, possa intervenire il Coni con l’istituto del commissariamento al fine di garantire una gestione terza ed equidistante di questa delicata fase della vita federale”. Giovanni Malagò, presidente del Coni, si esprime in questi termini in audizione davanti alla commissione Cultura della Camera sul dl Sport. Poi Malagò, parlando dei contributi, sottolinea come “l’eventuale contributo aggiuntivo affonda le proprie radici nella previsione per cui al comparto sportivo viene riconosciuto il 32% del prodotto che esso genera. Per il 2024 si stima che la somma ancora da allocare a titolo di contributo aggiuntivo sia di circa 150 milioni di euro. Il Coni pertanto chiede di poter essere destinatario, al pari degli altri soggetti che già lo sono, della rimodulazione su base annua, e fermo restando comunque il minimo garantito di 45 milioni, di parte delle risorse aggiuntive del 32% delle entrate effettivamente incassate dal bilancio dello Stato dal comparto sportivo registrate nell’anno precedente”. Infine lo stesso numero uno del Coni ammette che “sarebbe auspicabile che il contributo dello Stato possa essere incrementato di 15 milioni su base annua in modo da permettere all’ente di pianificare le proprie attività senza dover attendere contributi in corso di esercizio che, per la loro natura straordinaria, consentono solamente pianificazioni a breve termine”. 

Sulla nuova authority del calcio:Il Coni manifesta perplessità rispetto alla disposizione relativa alla commissione indipendente di verifica dell’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche in quanto potrebbe essere lesiva del principio di autonomia dell’ordinamento sportivo, senza considerare che dà vita a forme di controllo statali su società di capitali di natura esclusivamente privatistica. Tale scelta potrebbe comportare anche l’adozione di provvedimenti sanzionatori da parte di Fifa e Uefa, che hanno già manifestato le loro perplessità”. Il numero uno del Coni sottolinea come “la norma istituisce una struttura burocratica non agile che si andrebbe a sovrapporre ai controlli che necessariamente devono essere interni alle federazioni, creando un terzo piano di intervento sovrabbondante”. Poi, sulla tempistica di costituzione della Commissione, il numero uno del Coni pone l’accento sul presupposto dell’urgenza che “risiede nel fatto che all’esito dei Giochi olimpici di Parigi 2024 gli organismi sportivi saranno chiamati al rinnovo delle cariche. Il presupposto su cui si basa l’urgenza è errato: il mandato di tale organismo, infatti, pur avendo durata quadriennale, è del tutto svincolato dal quadriennio olimpico e da quello del presidente federale e degli organi direttivi federali”. Concludendo, Malagò ha sottolineato come “il Coni auspica possa essere presa in considerazione la proposta formulata dalla giunta nazionale lo scorso 17 maggio ma è disponibile a trovare una qualsiasi mediazione tra la previsione legislativa e le esigenze avanzate con la nostra proposta”. 

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