“La polemica con Gravina? Non c’è nulla di personale, la Serie A nei poteri federali è sottodimensionata come poteri e questo porta a conseguenze. È un tema di istitutional design, non è questione di persone. Se non si disegna bene il sistema, il rischio è di derive autoritarie. L’unico tentativo in tal senso è l’ipotesi di eliminare il diritto di veto. Se un sistema consente di proporre quello, significa che qualche problema di equilibrio di poteri”. Lo ha dichiarato il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, intervenuto durante l’evento “Il Foglio a San Siro”. “La Lega Serie A come la Premier? Il sistema come è ora ha reso quasi inevitabile che si proceda a una maggiore autonomia organizzativa. Ma è chiaro che serva l’endorsement politico, come è successo per la Premier. Trovare un punto di incontro con la Figc? L’obiettivo è quello”, ha proseguito.
Sulal Serie A a 18 squadre: “Al momento il tema è chiuso. L’assemblea si è già pronunciata diversamente poco tempo fa, ricordo sempre che Premier e Liga sono a 20. C’è sicuramente un tema che si gioca troppo, ma è un problema non solo dei club ma che riguarda le nazionali e le competizioni internazionali. L’effetto che può avere oggi la riduzione della Serie A non è ridurre il numero delle partite ma è di aumentarle con altre competizioni. Questo va considerato, semmai quindi bisogna lavorare sui forma”
“Se sono sorpreso da Roma e De Rossi sul tema della gara con l’Udinese? Beh sì. Lo statuto è molto chiaro, i minuti vanno recuperati il giorno dopo e noi lo avevamo proposto di giocare lunedì, ma le squadre non hanno acconsentito. Se le squadre non si accordano per il giorno dopo, bisogna recuperare i minuti entro 15 giorni”, ha dichiarato invece in merito al recupero in programma domani in Friuli. “Questa era la priorità di calendario perché è avvenuta prima della richiesta di anticipare la partita col Napoli, era una ipotesi già scritta. Nonostante questo – ha aggiunto – ho convocato il Consiglio di Lega perché ho ritenuto opportuno che un organo collegiale esaminasse la questione e hanno detto di applicare lo statuto come a dire ‘non ce lo dovevi neanche chiedere’. Forse a volte vedono nel presidente un potere non c’è”.