Serie A

Lecce, Sticchi Damiani: “Stanco di togliere soldi al club per sistemare lo stadio”

Saverio Sticchi Damiani
Saverio Sticchi Damiani - Foto LiveMedia/Alessio Tarpini

Sono stanco di dover togliere risorse al progetto tecnico per tamponare le crepe del Via del Mare. Ci ritroviamo per la quinta volta ad intervenire sulla tribuna est per renderla agibile integralmente, crescent incluso. Si tratta di un ulteriore intervento che ci costerà più di un milione di euro”. E’ la lamentela lanciata dal presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, riguardo alla continua necessità di interventi per poter tenere aperti determinati settori dello stadio Via del Mare. Come riportato dal “Quotidiano di Puglia”, il numero uno del club salentino si è detto stufo di una situazione che, a sua detta, toglie ingenti fondi al club, i quali potrebbero essere destinati al progetto tecnico della squadra in Serie A. “Speriamo di riuscire ad avere un parziale ristoro con il titolo II – ha detto -. In ogni caso, con la somma degli interventi fino ad ora realizzati per rendere agibile la sola tribuna est avremmo potuto edificare un centro sportivo di proprietà. Sono opportunità di crescita che il club sta perdendo. Non si tratta di interventi estetici ma di consolidamento”.

I fondi potrebbero arrivare in occasione dei Giochi del Mediterraneo 2026: “Noi siamo già pronti per la predisposizione di un approfondito studio di fattibilità, ma non possiamo nemmeno partire se qualcuno non ci comunica esattamente l’importo destinato allo stadio – ha detto Sticchi Damiani -. Stiamo vivendo una stagione meravigliosa di calcio a Lecce, ventimila abbonati, stadio sempre pieno. Le nuove generazioni amano solo e soltanto il Lecce. Non cogliere l’opportunità significa negare alla nostra gente uno stadio più comodo e quindi negare la possibilità che il Lecce sia sempre più seguito. Sarebbe un peccato lasciare andare altrove risorse che meritiamo di spendere noi, perché il fermento che si respira intorno al Lecce è qualcosa che va ben oltre il calcio e sta facendo parlare della nostra terra come non accadeva da tempo”.

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