Come a Reggio Emilia, la Lazio torna quella di inizio stagione e non di inizio 2023. Dopo le disastrose rimonte subite con Lecce ed Empoli, evidentemente Sarri deve aver inciso nella testa dei suoi giocatori, che hanno ripreso il cammino in campionato battendo il Sassuolo e che all’esordio in Coppa Italia rispondono presente. Come? Con la vittoria di corto muso e la rete inviolata, come spesso si è visto quest’anno, anche se sembrava un lontano ricordo. Una vittoria meritata, anche se tutto fuorché netta, perché il vantaggio arriva su uno svarione clamoroso di Sosa che di fatto regala la rete al vice Immobile, almeno in quella posizione, a un Felipe Anderson sempre più decisivo che spartisce con Pedro i meriti del gol dell’1-0.
1-0 che regge fino alla fine in una partita che pian piano scema dal punto di vista del ritmo e che si ricorderà probabilmente più per quanto era accaduto prima del fischio d’inizio, quando i tifosi, i club e un po’ tutti hanno ricordato Sinisa Mihajlovic, grande ex giocatore dei padroni di casa quanto recente allenatore degli ospiti. La commozione per la moglie Arianna e per i figli, un omaggio sentito e toccante. E poi si è giocato per novanta e rotti minuti, e hanno prevalso i biancocelesti, che per la dodicesima volta di fila avanzano almeno ai quarti della Coppa Italia.
In attesa di recuperare Immobile, con lo scontro diretto col Milan in difficoltà alle porte, Sarri si gode una Lazio ritrovata: cinica, quadrata, pensante, anche con qualche turnazione rispetto ai titolari, ridotta per la verità al minimo e in particolare al portiere, quel Maximiano che giocò proprio contro il Bologna alla prima in campionato, combinò un gran pasticcio e si accomodò in panchina fino a oggi. Si piantano le basi, si chiude un cerchio: è davvero questa la partita spartiacque della stagione, da ora in avanti, per centrare tutti gli obiettivi, e tra questi c’è il quarto posto, bisogna correre e non fermarsi più di colpo.