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“E’ importantissimo tornare a stare insieme, è necessario e fa parte del processo di guarigione sociale. Abbiamo bisogno di recuperare il nostro corpo come strumento di gioia e socialità. Ci manca il contatto umano, quando vedevo partite in silenzio mi prendeva lo sconforto”. Con queste parole Jovanotti ha commentato il ritorno dei tifosi allo stadio a ‘Supertele’ su Dazn.
“Il mio rapporto con il calcio? So che mettono le mie canzoni allo stadio della Juventus – racconta il cantautore -, ma non posso ripostarle perché altrimenti mi scrivono tutti. Ho amicizie nell’Inter con la famiglia Moratti, ma se devo proprio scegliere la squadra devo dire che sono un po’ romanista per una serie di coincidenze, ma senza trasporto devo ammettere. Io adoro le storie del calcio, dei romanzi e delle storie che ne escono come quelle di Maradona e non solo”.
Sull’addio al calcio di Totti: “È stato qualcosa di pazzesco l’addio di Totti al calcio. Uno dei film più belli, pazzesco, ha fatto piangere tutti come Invictus. Il calcio unisce, come la musica. Nei concerti si trovano persone di tutte le età”.
Su Maradona: “E’ stato uno dei più grandi personaggi della nostra generazione, praticamente un Dio e un personaggio meraviglioso attraverso la sua fragilità. Lui segnava e alla divinità si perdona tutto, perché ci fanno sentire vivi e ti dimentichi dei disastri della vita privata, perché poi c’è quella magia che hanno in pochi. E Maradona era uno di quelli”, ha concluso Jovanotti.
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