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Jannik Sinner verso il 2024: obiettivo confermarsi, vietato sognare in grande

Jannik Sinner - Foto Giampiero Sposito

La stagione appena conclusa ha portato, per Jannik Sinner e per tutto il tennis italiano, una serie di emozioni e risultati che difficilmente avremmo potuto immaginare un anno fa. Quella dell’altoatesino è stata una crescita esponenziale, che è partita da una serie di risultati entusiasmanti sull’indoor europeo, per poi passare a grandi prestazioni nel Sunshine Double americano (Indian Wells e Miami), superare una breve e non troppo brillante stagione sulla terra rossa, e approdare a un finale intenso e meraviglioso che, dalla semifinale di Wimbledon al trionfo in Coppa Davis, ha regalato a Jannik il primo successo in un Masters 1000 a Toronto e tante altre soddisfazioni.

La cosa che più impressiona del 2023 tennistico dell’azzurro è il livello che ha messo in campo. Sinner, infatti, se l’è giocata con chiunque e ha sconfitto per la prima volta anche tennisti che per lui rappresentavano un tabù: Rune, ma soprattutto Medvedev e Djokovic. Questi dati fanno ben sperare in vista di una nuova stagione che chiamerà il nostro numero uno a confermarsi nel circuito, cercando di difendere la quarta posizione del ranking mondiale e, chissà, magari migliorandosi ancora e raggiungendo vette ancora inesplorate dai tennisti italiani. Una dovuta e mai troppo ridondante premessa: questo ragazzo ha 22 anni.

Sul piano numerico, Sinner non difenderà moltissimi punti nella prima parte della stagione: in Australia ha raggiunto i quarti ad Adelaide e gli ottavi all’Australian Open, prima di offrire grandi prestazioni nei tornei indoor europei. Sarà, perciò, un inizio di stagione in cui potremmo non gustarci lo stesso fenomenale Sinner che ha chiuso il 2023. La off-season farà senz’altro bene a un tennista che lo scorso anno ha giocato 71 incontri nel circuito ATP vincendone ben 57: numeri da capogiro e da record, che potrebbero pesare sulle gambe di un giocatore che in questo periodo sta lavorando per migliorarsi ancora. Tuttavia, occorre evidenziare la possibilità che il Sinner che abbiamo visto in questi mesi sia solo la versione acerba del tennista che potremmo vedere in futuro, dunque chissà che già dall’Australia non tornerà in campo un atleta straripante e sicuro di sé come quello che abbiamo lasciato con la Davis in mano a Malaga.

Sulla terra, poi, Jannik avrà certamente bisogno di trovare una condizione migliore rispetto a quella del 2023, in cui il risultato migliore è stata la semifinale di Montecarlo. La stagione rossa potrebbe portare in dote punti mancanti e importanti per difendere tutti quelli raccolti da luglio in poi. Va ricordato, poi, che quest’anno ci saranno le Olimpiadi, appuntamento che certamente Sinner non vorrà mancare e dove potrebbe puntare ad altri straordinari traguardi per la propria carriera. Chissà, magari anche in doppio con Sonego proprio come in Coppa Davis.

Entrando nel 2024 da sportivo più in vista d’Italia, Sinner avrà tutti gli occhi puntati addosso, e certamente tutti si aspetteranno altre grandi imprese. Jannik è estremamente maturo, sia in campo che fuori, e saprà gestire ancora una volta tutte le pressioni del caso. Dopo la conquista di un 1000 e della Davis, gli appassionati saranno attenti soprattutto alle prestazioni negli Slam. Nei quattro Major, infatti, l’altoatesino sarà chiamato a dimostrare una maggiore prontezza rispetto alla scorsa stagione, nella quale ha disputato una meravigliosa semifinale a Wimbledon dopo una grande cavalcata, ma non è riuscito ad andare oltre gli ottavi negli altri tre tornei, fermandosi addirittura al secondo turno al Roland Garros.

È facile immaginare che l’obiettivo di Jannik sia proprio quello di mantenere il proprio livello molto alto, in modo da sostare con costanza nelle prime posizioni del ranking e, di conseguenza, gestire tabelloni meno impegnativi anche nei Major. Se quello che abbiamo visto è solo l’inizio non possiamo che sederci e stare a guardare, perché questo giocatore raggiungerà altri grandiosi traguardi e sarà in grado di stupirci ancora. Se c’è il pericolo di caricarlo di responsabilità? Stiamo parlando di un giovane che ha vinto una semifinale di Coppa Davis praticamente da solo, salvando tre match point contro Djokovic, e ha portato sulle spalle il destino di un Paese che aspettava da 47 anni un successo così. Aspettiamolo, godiamocelo, e sosteniamolo anche quando non supererà il primo turno di un torneo. I risultati arriveranno.

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