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Jannik Sinner è il protagonista di un’intervista esclusiva per Interview Magazine, il famoso periodico fondato nel 1969 da Andy Warhol e John Wilcock. Il classe ’01 azzurro, che in questi giorni è tornato in campo per preparare al meglio gli imminenti Internazionali d’Italia, ha affrontato molteplici tematiche relative alla sua carriera e alla sua persona. Dagli inizi agli scenari più attuali. Ormai è nota la sua decisione, anni fa, di lasciare lo sci per il tennis: “Lo sci è stato il mio primo sport. Nel 2008 ero campione nazionale della mia fascia d’età in slalom gigante e nel 2012 ero secondo. Fino a 13 anni ero migliore come sciatore che come tennista, ma poi qualcose è cambiato. Per me lo sci non era uno sport, consisteva semplicemente nel cercare di andare più forte possibile in discesa. Nello sport invece puoi commettere errori e comunque trovare un modo per vincere. Mi è piaciuta come cosa”.
Ora, Jannik è tra i migliori al mondo e settimana dopo settimana si trova a sfidare campioni: “Quando giochi contro i migliori al mondo, hai la pressione di esibirti e giocare il tuo miglior tennis solo per essere al loro livello. Questa è una grande sfida. Ma in questo momento sono pronto per questo: conosco la mia velocità di colpi e so di essere in forma per giocare per ore. E amo la sfida. Ti alleni per quel tipo di partite”.
Nel corso dell’ultimo anno sono arrivate molte partite lottate, ma purtroppo perse al fotofinish contro giocatori d’alto livello: “Sicuramente è straziante sapere che eri al passo con il punteggio o che avresti potuto prendere decisioni migliori. Ma mi mostra che il livello è lì e non sono lontano. Sento che mi sto avvicinando ogni volta. Devo essere paziente, che è la cosa più difficile da affrontare. L’anno scorso sono stato molto costante e ho fatto molti quarti di finale. Quest’anno spero di poter fare un salto di qualità”.
Una vera e propria generazione di talenti, spiega Jannik: “Io, Carlos (Alcaraz ndr), Rune, Tsitsipas, Zverev, Medvedev. Siamo tutti molto giovani. E tanti altri giocatori stanno arrivando. È emozionante vedere altri vincere tornei. Ognuno è diverso e ha personalità e modi di giocare diversi. È divertente farne parte”.
Ma anche il rimpianto di non poter affrontare alcuni giocatori del recente passato: “Ho giocato con Rafa, Novak, Andy. Ci sono però alcuni giocatori in pensione contro cui mi sarebbe piaciuto giocare, come ad esempio Roger. Ma anche Del Potro. Spero che Kei Nishikori torni perché non ho mai avuto modo di giocare contro di lui”.
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