Il ct dell’Italia Luciano Spalletti ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, facendo chiarezza sugli obiettivi che intende raggiungere: “Io non mi accontento: voglio vincere l’Europeo e poi fare il bis al Mondiale. Poi possiamo anche uscire ai gironi, ma ogni volta che parlo alla squadra ribadisco che non si va in Germania per partecipare bensì per vincere. Ho bisogno di far venire fuori una Nazionale forte e che i giocatori diventino meglio di quello che sono. Devono avere il fuoco negli occhi ed essere convinti di potercela fare“.
Spalletti ha poi rimarcato: “Ci sono alcune cose che vanno messe in chiaro. Ad esempio le Playstation d’ora in poi le lasciano a casa. Se hanno bisogno di un giochino con cui distrarsi la notte glielo invento io; glieli do io dei compiti da fare se quelli durante il giorno non bastano. La Nazionale non è un posto dove cazzeggiare. I cellulari li devo sopportare, ma non sul lettino dei messaggi o durante le cure. La modernità non va bene se questo significa giocare alla Playstation fino alle 4 di mattina se poi il giorno dopo c’è la partita“.
Il commissario tecnico degli azzurri ha poi parlato delle provocazioni di Aurelio De Laurentiis: “Quale dei 4-5 De Laurentiis ha parlato? E non mi riferisco ai figli. Ce n’è uno grave, uno malinconico, uno rancoroso… Spero che riesca a qualificarsi per il Mondiale per club che garantisce entrate importanti“. Infine, un retroscena durante Milan-Napoli: “Ero al bar nella zona Lounge quando un bambino tifoso del Napoli ha iniziato a fissarmi. A un certo punto è corso da me e mi si è attaccato alle gambe. Piangeva a dirotto, quindi l’ho preso in braccio. Mi ha stretto il cuore“.