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Prova a masticare qualche parola in italiano il tecnico azzurro Connor O’Shea. Ma per spiegare questa partita contro gli All Blacks, terminata con il punteggio di 10-68, preferisce usare l’inglese in modo tale che il suo pensiero possa essere chiaro e non lasciar spazio a fraintendimenti.
“Siamo stati molto coraggiosi, perché abbiamo fatto un sacco di placcaggi dall’inizio della partita – ha detto il tecnico – Ma dobbiamo ammettere che abbiamo giocato contro una squadra che è di un altro pianeta e dobbiamo accettare la sconfitta. Se qualcuno nello spogliatoio, però, ha abbassato la testa, può fare a meno di presentarsi all’allenamento domani. Ci sono stati molti errori, ma dobbiamo ripartire da questi per correggerli. Ma se questo è il punto di partenza per questa nuova Italia, abbiamo davanti a noi un bel futuro”.
“Dopo questa partita, ho molta fiducia in questa squadra, perché abbiamo, a tratti, fatto quelle piccole cose che a lungo andare, nel corso degli 80 minuti, fanno la differenza. Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Mbanda, Ghiraldini, Esposito hanno avuto qualche problema fisico e vanno valutati (probabilmente qualcuno di loro salterà la prossima partita): al di là di questo, il test di oggi, per me, è stato positivo”.
Oltre alle impressioni, O’Shea si concentra anche sugli aspetti più tecnici della prestazione della sua squadra: “Noi avevamo l’obiettivo di restare competitivi in tutti gli ottanta minuti, senza fare exploit nei primi dieci e poi morire nel resto del match. Sarebbe troppo facile puntare il dito contro i singoli, quando si subiscono 68 punti. Ogni giocatore deve essere orgoglioso della prestazione che ha fatto oggi”.
Sulla stessa linea del tecnico, il più anziano del gruppo, Sergio Parisse: “Stiamo cambiando il modo di allenarci e di affrontare le partite. La Nuova Zelanda è stata fortissima e noi abbiamo fatto i nostri errori. Ma io sarò tra quelli che domani si presenterà in allenamento con la testa altissima. Ci aspetta un’altra partita molto difficile contro il Sud Africa e dobbiamo affrontarla al meglio”.
“Chi non capisce nulla di rugby – ha continuato il capitano degli azzurri – può parlare di una disfatta, guardando soltanto il punteggio. Ma chi conosce il nostro sport può dire che abbiamo fatto una partita frutto di un buon allenamento e di una nuova linea tecnica. Io non ho tanto tempo per raccogliere risultati positivi, ma sono davvero fiducioso che in futuro ci toglieremo grandi soddisfazioni: per parte mia, io avverto lo stesso entusiasmo di un diciottenne”.