Incoranata Iga Swiatek, gli Internazionali d’Italia 2024 attendono ora di conoscere chi conquisterà il titolo del torneo maschile. E se la numero uno al mondo del ranking WTA ha concesso il suo personale tris al Foro Italico, Sascha Zverev sogna quantomeno un bis. Sono passati infatti ben sette anni da quando, appena 20enne, riuscì a trionfare per la prima volta sul Campo Centrale del Foro Italico in finale su Novak Djokovic.
Tanto tempo è trascorso da quel 2017 e probabilmente le aspettative sull’allora giovane tedesco sono state almeno in parte disattese. Una finale slam (malamente) persa e che lo fa dormire ancora male la notte, un best ranking al n°2 del mondo, ma anche l’impressione che gli è sempre mancato qualcosa finora. Senza dubbio il tremendo infortunio di due anni fa non ha aiutato in questa fase della sua carriera, ma la risalita c’è stata e con una vittoria a Roma (o un forfait di Sinner) può puntare ad essere la quarta testa di serie al Roland Garros. Dall’altro lato della rete un esordiente a questi livelli. Un Nicolas Jarry che ha riportato il Cile in finale agli Internazionali 17 anni dopo Fernando Gonzalez. Il dritto non sarà esattamente quello del suo compatriota, ma fa male comunque. E poi ci pensa l’altezza a dargli anche un vantaggio non indifferente alla battuta. Intanto, sperando di ottenere il titolo più importante della carriera, è già certo di fare best ranking al n°17.
Le due settimane romane di Zverev sono state all’insegna delle ottime prestazioni. Un match vinto in gestione contro l’australiano Vukic sul Pietrangeli, poi una performance di assoluto livello contro un Luciano Darderi tutt’altro che malvagio. Un cammino proseguito poi con successi sempre in due set su Borges e Fritz. In semifinale i primi segnali negativi, anche se nel primo parziale si è trovato contro un Alejandro Tabilo semplicemente ‘on fire’. E’ stato bravo, Sascha, a girare un match in cui per buona parte di esso era sembrato in balia dell’avversario, finendo poi per dominare la terza frazione. Decisamente più sofferto il cammino di Jarry, che ha iniziato il suo percorso romano fermando le velleità di due speranze locali come Matteo Arnaldi e Stefano Napolitano. Un tabellone che poi si è anche aperto, dato che per conquistare un posto nei quarti ha potuto sfruttare una ghiotta chance con Alexandre Mulle. Dopo, il gigante cileno ci ha messo del suo: due prestazioni da incorniciare al cospetto di Stefanos Tssitsipas prima e Tommy Paul poi.
Sono ben sei i precedenti tra i due, con Zverev che se ne è aggiudicati quattro. L’ultimo risale allo scorso autunno, quando sul cemento di Pechino vinse il tedesco in tre set. Sul rosso sono andate in scena ben quattro di queste sfide, con due vittorie per parte. Jarry si impose nel 2019 a Barcellona e l’anno passato a Ginevra, mentre Zverev ebbe la meglio sulla terra di Amburgo e ancora su quella di Ginevra, sempre nel 2019.