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Internazionali d’Italia 2023, chi è Fabian Marozsan: l’uomo che ha battuto Alcaraz a Roma

Fabian Marozsan
Fabian Marozsan - Foto Ray Giubilo

Fabian Marozsan, un nome che fino a questa settimana era conosciuto più che altro dagli appassionati e dagli addetti ai lavori che si occupano del circuito challenger. Un nome che invece questa sera sarà sulla bocca di tutti dopo aver estromesso dagli Internazionali d’Italia il numero due delle classifiche Carlos Alcaraz in due set. Ma il tennis – specialmente quello attuale – è così. Non esistono solo top-20, top-50 o top-100, nella giornata/settimana giusta sono centinaia i giocatori di qualità e in grado di esprimere un tennis di alto livello. Marozsan lo ha dimostrato quest’oggi contro un Alcaraz magari non eccelso, ma tutt’altro che pessimo o arrendevole.

Classe ’99, il tennista di Budapest ha incantato il Campo Centrale del Foro Italico e scalfito le certezze del recente vincitore di Barcellona e Madrid. Attuale numero 135 del ranking mondiale, l’ungherese non è un predestinato e nel corso di questi primi anni di professionismo sta vivendo la più classica delle progressive scalate delle classifiche. Una crescita graduale di anno in anno che lo hanno portato questa settimana al miglior risultato della carriera. Solamente pochi giorni fa era riuscito a vincere la sua prima partita in un tabellone principale ATP, sconfiggendo in tre set Moutet. Poi la conferma, con una gran vittoria ai danni di Lehecka ed infine la splendida prestazione odierna contro il campione degli scorsi Us Open.

Marozsan aveva chiuso l’annata 2021 alla posizione n°371, poi lo scorso anno è stata la stagione del salto di qualità a livello challenger, con la prima vittoria a Banja Luka ed altri piazzamenti che lo hanno portato a fine stagione ad un ranking di n°173 con un balzo di circa duecento posizioni rispetto a dodici mesi prima. In questo inizio di 2023 un nuovo trionfo challenger – ad Antalya – e le prime esperienze nelle qualificazioni ATP che lo hanno portato.

Marozsan contro Alcaraz ha messo in mostro un gioco spettacolare, fatto di colpi in anticipo che hanno mandato in tilt il numero due del mondo. Mano pregevole, con la quale riesce ad inventarsi delle meravigliose palle corte. Ma è anche un tennis, come si suol dire, “difficile” il suo. Bisogna essere nelle condizioni fisiche e mentali ideali per farlo rendere al massimo, e su un circuito in cui si gioca sostanzialmente ogni settimana non è semplice far sì che ciò avvenga. Si spiega anche così una sua crescita step by step, nonostante abbia dimostrato di avere un tennis che merita palcoscenici importanti. La speranza è che un match come questo possa consegnargli maggiori certezze per un ulteriore salto di qualità, in modo da poterlo ammirare spesso in contesti come quello degli Internazionali.

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