“Hanno iniziato a urlarmi di tutto. Di solito cerco di staccare la mente, tentando di fare finta di niente per concentrarmi sulla partita, ma lì era proprio impossibile: mi hanno bersagliato ininterrottamente. E’ stato tremendo”. E’ questa la denuncia di Benjamin Mokulu, giocatore dello United Riccione, a seguito degli episodi durante il match sul campo del Sant’Angelo Lodigiano, dove i tifosi della squadra locale hanno minacciato i dirigenti ospiti e bersagliato i giocatori avversari con insulti ed epiteti razzisti. “Mi sono sentito senza forze – ha spiegato Mokulu in una nota alla sindaca di Riccione, Daniela Angelini, dove ha anche raccontato di aver segnalato l’accaduto all’arbitro -. Gli ho domandato se quei cori e quegli insulti razzisti li stavo sentendo solo io. Non ho avuto risposta”. Anche Arthur Celino Alexandre Pinto Rodrigues ha parlato di quanto successo: “Ho chiesto al guardalinee di intervenire, ma niente. Mi hanno urlato che devo stare zitto perché sono nero, oltre a insultarmi in ogni modo possibile. Non ce l’ho più fatta. Ho preferito tornare in panchina piuttosto che continuare a farmi urlare le cose peggiori che abbia mai sentito”. Racconto scioccante anche quello del direttore generale Emilio Capaldi: “A una nostra ragazza dello staff alcuni tifosi hanno fatto il gesto di tagliarle la gola“.
Insulti razzisti e minacce ai giocatori del Riccione: “Ci hanno urlato di tutto”
Pallone Champions League femminile - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli