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Intervenuto giĂ a margine di un incontro con i giornalisti nella giornata di ieri, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, quest’oggi in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport torna sul caso razzismo che ha visto coinvolto Mike Maignan a Udine. “Esprimo un giudizio di assoluta condanna, quello che è successo è gravissimo, comportamenti vili che non solo offendono la dignitĂ della vittima ma tradiscono lo spirito stesso del gioco del calcio e i valori che dovrebbe trasmettere”, ha dichiarato.
“Ho subito chiesto al Capo della polizia di fare ogni sforzo per individuare prima possibile chi si è macchiato di una simile condotta. E giĂ c’è stata l’identificazione di una persona. Lo sport rappresenta una straordinaria opportunitĂ di comunicazione, promozione e crescita ma questi gesti odiosi, commessi da un pugno di delinquenti che tentano di nascondersi tra la folla, recano discredito a un’intera comunitĂ e trasmettono un’idea distorta del nostro Paese”, aggiunge il Ministro dell’Interno.
“Quanto accaduto – ha risposto ancora Piantedosi – deve farci riflettere sulla necessitĂ di rendere ancora piĂ¹ efficaci le sanzioni per colpire i singoli responsabili di questi atti inaccettabili. Vanno individuati strumenti che, oltre alla chiusura degli stadi e delle curve, rendano ancora piĂ¹ incisiva la risposta dello Stato verso gli autori di questi gravissimi gesti. Anche in considerazione del fatto che la decisione di sospendere una partita potrebbe scontare la difficoltĂ dei possibili riflessi sulla sicurezza e sull’ordine pubblico”.
“Il dialogo è costante con Figc e Lega Calcio, abbiamo giĂ sottoscritto e reso operativo un significativo protocollo contro l’antisemitismo e il razzismo. Ma ho intenzione di fare anche altro. Ho giĂ sentito il collega Abodi. Nei prossimi giorni organizzeremo un nuovo incontro con tutto il mondo del calcio. Atleti, club, tifosi, operatori del settore hanno il diritto di andare avanti senza essere condizionati da singoli o gruppetti di criminali razzisti”, prosegue.
“Sul piano della repressione, dobbiamo sviluppare ogni ulteriore sforzo possibile per l’immediata identificazione di questi soggetti, in modo da infliggere sanzioni e pene severe a chi si macchia di atti di razzismo. Il mondo dello sport interessa un vasto pubblico che non deve essere penalizzato dal gesto di singoli”, conclude.
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