Elezioni federali

Hockey: Sergio Mignardi eletto presidente ma William Grivel ricorre al Coni

Sergio Mignardi - Foto Sportface.it

Non c’è pace per l’hockey. Dopo un quadriennio complicato, aperto nel 2012 dal ricorso dell’allora sfidante Sergio Mignardi contro il presidente Luca Di Mauro e proseguito con il commissariamento della federazione e la successiva investitura dello stesso Mignardi, anche le elezioni per il rinnovo delle cariche fino al 2020 lasciano polemiche e strascichi.

L’assemblea riunita oggi a Roma, presso l’Auditorium del Palazzo delle Federazioni, ha confermato il verdetto espresso nel maggio 2015, al termine di dieci mesi di commissariamento, incoronando Sergio Mignardi presidente con il 57.07 per cento dei voti. Una vittoria meno netta di quanto sperava il numero uno uscente, con lo sfidante William Grivel arrivato al 42.93 per cento e già pronto a ricorrere al Collegio di Garanzia del Coni.

Per candidarmi ho studiato tutte le regole e mandato i documenti necessari – ha sottolineato Grivel – Mignardi non l’ha fatto e io ho presentato ricorso alla Corte d’appello, ma i giudici endofederali non sono entrati nel merito dando peso alla dichiarazione mendace della segretaria secondo la quale io avrei sottratto la documentazione alla federazione. Ma la realtà è un’altra: sono stati loro a dirmi che Mignardi non aveva presentato la documentazione necessaria per la candidatura. Per questo presenterò ricorso al Coni”.

Un’altra battaglia legale, dunque, anche se Mignardi guarda già al lavoro da svolgere nel prossimo quadriennio: “Speriamo che questa sia l’ultima fase di un periodo molto difficile – ha dichiarato il presidente della Fih – Purtroppo ci sono ancora delle conflittualità, io mi impegnerò per una politica di pacificazione e vediamo cosa succede: sarà difficile riuscirci al cento per cento, ma credo ci saranno buoni frutti. Il programma? È tutto incentrato sulla crescita dei numeri: più bambini, più atleti, più tecnici e più dirigenti. Per fare questo ci vuole una grande attività di formazione”.

Per vedere una squadra italiana all’Olimpiade, dopo il sogno sfiorato dalle ragazze nell’ultimo quadriennio, bisognerà invece attendere ancora: “Dobbiamo fare uno studio del nostro potenziale tecnico e capire qual è la situazione dal punto di vista anagrafico e numerico. Poi, a breve termine, faremo un progetto ad hoc con il Coni. Sinceramente, però, credo che ci vogliano otto anni per una qualificazione importante”. Battaglie legali permettendo.

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