Il tabellone playoff della Eastern Conference ci riserverà immediatamente due big match come Pittsburgh Penguins – New York Rangers e Washington Capitals – Philadelphia Flyers ed è un peccato vedere uscire squadre di questo calibro. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un dominio della Western Conference con ben quattro coppe di fila (spartite fra Chicago e Los Angeles, due per testa) ma questa potrebbe esser la stagione giusta per il rientro della Stanley Cup dall’altro lato degli Stati Uniti.
Washington Capitals – Philadelphia Flyers
Indubbiamente la favorita non può che esser Washington con ben 120 punti, un nuovo record di franchigia per vittorie stagionali, un Alex Ovechkin a quota 50 reti ed un Braden Holtby da record con 48 successi (raggiunto Martin Brodeur). I Capitals dovranno rispettare le tante attese e migliorare la concretezza ai playoff senza prolungare la sfida all’estenuante gara7 che lo scorso anno gli andò bene al primo turno superando gli Islanders per poi cadere contro i Rangers. In questa stagione i Caps hanno vinto il President’s Trophy e si son assicurati la sfida contro l’ultimo vagone della Eastern (in zona playoff), i Philadelphia Flyers. Philly ha compiuto una grande rimonta che stava per disfare nel finale per via di una crisi di gioco improvvisa pacata dalle ultime due vittorie su Pittsburgh e NYI. Con il cambio di panchina, coach Hakstol ha dato nuova linfa ad una squadra mediocre che nella passata stagione rimase fuori dalla Stanley Cup. I Flyers saranno guidati da capitan Claude Giroux ed in secondo piano da Jakub Voracek oscurato ormai dalla presenza di Gostisbehere e Simmonds. Il punto debole di Philadelphia potrebbe esser il net con i grandi dubbi durante il corso della stagione sulla titolarità di Mason e Neuvirth molto altalenanti.
Pittsburgh Penguins – New York Rangers
Da un big match all’altro andando ad analizzare brevemente la “rivincita” della passata stagione fra Pittsburgh Penguins e New York Rangers. In questo caso possiamo benissimo dire che i pronostici si son totalmente capovolti con i Pens, autori di 14 vittorie nelle ultime 16 partite, che arrivano all’appuntamento della Stanley Cup con maggiori convinzioni rispetto a dei Rangers tartassati di critiche nelle ultime settimane di regular season. New York pare una squadra sfilacciata che vive di scintille dei singoli ma che sa esser davvero devastante in alcuni momenti della partita con singolarità eccezionali (vedi Zuccarello, Stepan, Brassard e Kreider). Pittsburgh, dopo l’arrivo di Sullivan ha mostrato una compattezza spaventosa ed un grande sacrificio di squadra che l’ha resa meno “vanitosa” delle passate stagioni. Sidney Crosby, zitto zitto, ha scalato la classifica punti anche senza l’apporto di Malkin e Dupuis mentre Kessel ha trovato una buona alchimia con Hagelin (ex Rangers) e Bonino. Sfida nella sfida quella fra Henrik Lundqvist e Marc-Andre Fleury, due portieri che hanno avuto più di un diverbio durante il corso della loro carriera (addirittura qualche mese fa Fleury definì Lundqvist “bambino” per via di una reazione istintiva del portiere dei Rangers quando buttò la porta a terra).
Florida Panthers – New York Islanders
Sarà davvero affascinante il ritorno in Stanley Cup di Jaromir Jagr al fianco di un altro veterano come Roberto Luongo alla guida dei Florida Panthers spinti, allo stesso tempo, dalla giovane energia dei vari Barkov, Ekblad e Huberdeau. I ragazzi di coach Gallant (allenatore candidato alla vincita del trofeo dei coach) dovranno continuare il loro sogno aprendo le danze in casa contro i New York Islanders. Si dice che gli Isles abbiano perso l’ultima gara proprio per evitare Pittsburgh e prendere Florida, una squadra considerata più “materasso” rispetto ai Pens però bisognerà far attenzione alle “sorprese” anche perché, chi mai se la sarebbe aspettata Florida così in alto in Atlantic Division?
Tampa Bay Lightning – Detroit Red Wings
E parlando di Florida (ora inteso come “Stato”) passiamo ai Tampa Bay Lightning che riaffronteranno i Detroit Red Wings, una squadra che sconfissero in gara7 nella passata stagione. I Bolts, poi finalisti di quell’edizione, vinsero la serie sui Red Wings senza il bisogno di un grandissimo apporto da parte di capitan Stamkos a “letargo” fino alle prime partite del secondo round. Questa potrebbe esser una motivazione in più? Probabile, anche perché questa volta Tampa dovrà far a meno seriamente di Stamkos e non per prestazioni al di sotto della sufficienza ma proprio perché il capitano è out per un importante infortunio al braccio che potrebbe tenerlo fuori per tutta la durata della competizione. Fiducia quindi nella triplet’s line con Tyler Johnson, Nikita Kucherov e Ondrej Palat che l’anno scorso fecero ammattire le difese avversarie mentre in questa stagione son stati un po’ stoppati da alcuni problemi fisici. I Red Wings, invece, si son qualificati con tanta fatica ed alla fine per demerito dei Bruins che hanno fallito l’ultima occasione in casa contro Ottawa. Il giorno dopo la 25esima qualificazione di fila, Detroit ha ricevuto la scomoda notizia che questo potrebbe esser l’ultimo anno della leggenda Pavel Datsyuk nella National Hockey League. Il russo proverà a dare un ultimo importante contributo alla squadra ed alla città che da sempre lo ha amato ed onorato. Sotto l’ombra di Datsyuk sta comunque nascendo un nuovo campioncino capace di guidare la squadra in momenti difficili, Dylan Larkin. Potrebbe esser proprio lui assieme ai vari Athanasiou, Tatar e Nyquist la vera forza del futuro dei Red Wings che potranno comunque contare anche sull’apporto di capitan Henrik Zetterberg. “Nodo” da risolvere in porta con l’eterno ballottaggio fra Jimmy Howard e Petr Mrazek.