I Toronto Maple Leafs sperano e credono in una rinascita con tanto di rinnovamento del roster già iniziato in questa stagione. Gli arrivi di Mike Babcock in panchina e di Lou Lamoriello nella “scrivania” son stati i primi segnali di una franchigia stanca di stare a guardare oltre ad esser contestata e derisa annualmente. Il gioco è migliorato nonostante la qualità dei giocatori sia leggermente inferiore rispetto a quella dell’anno scorso (contando gli addii di Kessel, Phaneuf e l’indisponibilità per lungo tempo di James Van Riemsdyk). Lamoriello è da sempre considerato il “re” della trade deadline con oltre 40 operazioni chiuse nell’ultimo giorno di mercato nell’arco della sua carriera. Toronto si sta attrezzando e lo sta facendo dando via alcuni giocatori per ricevere in cambio delle “draft pick”.
Negli ultimi due giorni abbiamo assistito alle cessioni di Matthias a Colorado e di Polak e Spaling in direzione San Jose. Giocatori in cambio? Si Colin Smith (un giovane prospetto) e Raffi Torres lasciato in prestito al farm team degli Sharks in AHL. Poi? Due draft-picks del secondo round (2017 e 2018) ed una al quarto round. E’ vero al quarto round puoi tentare di pescare il jolly anche se è pur sempre una cosa complicata ma sono le “picks” del secondo round che devono diventare fondamentali. Prendiamo per esempio squadre come Chicago e Los Angeles (campioni negli ultimi quattro anni) ed anche Detroit che è da più di 20 stagioni di fila che centra l’obiettivo della qualificazione ai playoff: Bowman, Lombardi e Holland hanno sempre puntato forte sui giovani e, con le giuste scelte al secondo round, hanno costruito un pezzo di squadra attuale.
Scelte dei Blackhawks al secondo round: Duncan Keith, Corey Crawford, Brandon Saad, Dave Bolland e Bryan Bickell. Scelte dei Kings al secondo round: Tyler Toffoli, Kyle Clifford, Slava Voynov e Wayne Simmonds.
Scelte dei Red Wings al secondo round: Tomas Tatar, Justin Abdelkader, Jimmy Howard e Jiri Hudler.
Giocatori di valore che dimostrano come il successo si basi sulla continuità. Il Draft non è chiaramente una “ruota della fortuna” come molti credono ma è una parte fondamentale dello sviluppo di una franchigia. Tanti tifosi contestano alcuni addii di giocatori importanti per delle semplici “draft picks” ma squadre come quelle sopra citate insegnano che con il giusto scouting e con una seria programmazione i risultati arrivano tranquillamente. Ora è tutto nelle mani di uno degli uomini più esperti e longevi del settore. 12 scelte al Draft 2016 ed attualmente 8 possedute per quelle del 2017, Toronto può sperare.