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Gara 2 della finale di Stanley Cup ha regalato un’altra gioia ai tifosi dei Pittsburgh Penguins che hanno visto la propria squadra battere per 2-1 i San Jose Sharks con il brivido finale dell’overtime. Andiamo a scoprire il recap della partita, l’analisi, le statistiche ed i voti per ogni singolo giocatore.
Tabellino del match:
PITTSBURGH PENGUINS – SAN JOSE SHARKS 2-1 OT (Penguins in vantaggio nella serie per 2-0)
Goal Penguins: Phil Kessel, Conor Sheary
Goal Sharks: Justin Braun
Tiri in porta: 30-22 in favore dei Penguins
Pre-game.
I San Jose Sharks arrivano a questo Game 2 con l’assoluto bisogno di vincere per pareggiare la serie riscattando la brutta prestazione di lunedì notte. Coach Peter DeBoer ritrova Matt Nieto e lo colloca in quarta linea al posto di Dainus Zubrus. Nei Pittsburgh Penguins coach Mike Sullivan non cambia assolutamente nulla ed accoglie con felicità la notizia delle condizioni ottimali per l’impiego di Bryan Rust uscito malconcio in gara 1 dopo il colpo subito da Patrick Marleau.
1° periodo.
Come accaduto in gara 1, nella prima frazione assistiamo ad un assoluto dominio da parte dei Pittsburgh Penguins che creano più occasioni degli Sharks sfiorando il goal con azioni corali (da annotare sicuramente il palo colpito da Chris Kunitz). La “HBK line” inizia a spaventare la difesa avversaria ma il goalie Martin Jones riesce a sostenere ottimamente la pressione dei pinguini. Lavoro di ordinaria amministrazione, invece, per Matt Murray (portiere Pittsburgh).
2° periodo.
I ritmi rimangono “blandi” ma la gara si sblocca con la rete di Phil Kessel che sfrutta un assist perfetto di Nick Bonino (a sua volta assistito da Carl Hagelin). Disastro difensivo da parte di Brenden Dillon e Roman Polak con quest’ultimo che sbaglia il passaggio al compagno e Dillon che si fa scippare il puck troppo facilmente dall’ex Rangers e Ducks, Hagelin. San Jose registra nuovamente pochi tiri in porta (addirittura 4 in meno della prima frazione) ma inizia ad esser perlomeno pericolosa con Tomas Hertl che stampa più volte il puck sul palo.
3° periodo.
Quando la partita sembra incanalarsi verso una scontata vittoria dei Penguins, gli Sharks colpiscono a 4 minuti dalla fine con la rete del difensore Justin Braun. Il tiro arriva dalla distanza e coglie Matt Murray impreparato anche per via del caos di fronte alla porta. Una reazione tardiva ma comunque efficace da parte degli squali che chiudono il terzo periodo con 8 tiri di fronte ai 6 dei Penguins. Anche in questa frazione sono i pali a fare la differenza con uno per parte che prolungano il match al primo overtime di questa Stanley Cup Final.
Overtime.
Dura ben poco l’overtime di gara 2, giusto 2 minuti e 35 secondi, il tempo necessario per firmare il goal del 2-1 e del vantaggio per 2-0 nella serie. Ci pensa Conor Sheary che va a segno per il secondo match consecutivo con un tiro improvviso che non lascia scampo a Martin Jones. Kris Letang e Sidney Crosby collezionano un punto per l’assistenza dell’overtime winner.
Analisi post-partita.
Come potremo definire questa partita? Deludente, poco spettacolo, poche reali occasioni da rete e meno intensità rispetto al Game 1. Pittsburgh fa il suo e lo fa egregiamente ma quello che stupisce di più è la disciplina donata dalla “cura Sullivan”. L’allenatore non solo è riuscito a dare un gioco propositivo e ragionato alla squadra, ma anche una sana disciplina negli atteggiamenti dei propri giocatori di fronte alle provocazioni degli avversari. Difatti Pittsburgh non si è mai persa in fesserie, colpi ed istigazioni né contro San Jose (specialmente in questa gara 2) né tanto meno nella serie contro i Washington Capitals dove gli uomini di Barry Trotz facevano di tutto per far perdere la calma agli avversari. Ancora una volta ha prevalso l’attacco dei pinguini che chiude per la nona partita di fila con il vantaggio sulle conclusioni a rete, non un elemento “inutile” da constatare.
Statistiche del match.
Conor Sheary segna il primo GWG (goal decisivo) della carriera dopo 65 partite tra playoff e regular season andando in rete per la seconda partita di fila. Phil Kessel colleziona la rete numero 10 di questa Stanley Cup facendo salire la produzione della “HBK line” ad un totale di 50 punti grazie anche agli assist dei suoi compagni Nick Bonino e Carl Hagelin.
PAGELLE PITTSBURGH PENGUINS:
Patric Hornqvist (6,5) – Sidney Crosby (6) – Conor Sheary (6,5)
Phil Kessel (6,5) – Nick Bonino (6,5) – Carl Hagelin (6,5)
Bryan Rust (5,5) – Evgeni Malkin (6) – Chris Kunitz (6)
Eric Fehr (5,5) – Matt Cullen (6,5) – Tom Kuhnhackl (6)
Kris Letang (6) – Brian Dumoulin (6)
Ben Lovejoy (6) – Olli Maatta (5,5)
Justin Schultz (5,5) – Ian Cole (5,5)
Matt Murray (6,5) – Marc-Andre Fleury (s.v.)
PAGELLE SAN JOSE SHARKS:
Joe Pavelski (5) – Joe Thornton (4) – Tomas Hertl (6,5)
Joonas Donskoi (5,5) – Logan Couture (6) – Patrick Marleau (4)
Joel Ward (6,5) – Chris Tierney (6,5) – Matt Nieto (5,5)
Tommy Wingels (5) – Nick Spaling (5,5) – Melker Karlsson (6)
Brent Burns (6) – Paul Martin (5,5)
Marc-Edouard Vlasic (6) – Justin Braun (6,5)
Roman Polak (4,5) – Brenden Dillon (4,5)
Martin Jones (6,5) – James Reimer (s.v.)