Dopo i vari rumors e indiscrezioni, ecco che il “fatal giorno” è arrivato. Pavel Datsyuk non giocherà più nella National Hockey League e lascerà la lega da “bandiera” dei Detroit Red Wings. Nella giornata di ieri Detroit ha ospitato l’ultima conferenza stampa di Datsyuk dove lui stesso ha annunciato il suo ritiro dal mondo nordamericano per tornare con la famiglia in Russia.
La scelta di tornare in Russia era già maturata durante la stagione 2012/2013 (con il lockout di mezzo). Pavel coltivava la voglia di tornare a casa ma, allo stesso tempo, voleva continuare a dare una mano d’aiuto ai Red Wings per prolungare la striscia di partecipazioni consecutive ai playoff. Infortuni e cali fisici dovuti all’età hanno compromesso le presenze sul ghiaccio del giocatore che negli ultimi anni è stato “limitato” e proprio qualche mese fa, con una decisione presa anche tramite la sua famiglia, ha detto basta alla NHL.
Prima di parlare della situazione contrattuale e di tutto ciò che riguarda il futuro dei Detroit Red Wings, è giusto fare un cenno alla straordinaria carriera dell’attaccante russo. Datsyuk fu draftato come 171esima scelta assoluta (sesto round) del Draft1998 (quello dal quale come prima scelta assoluta venne preso un certo Vincent Lecavalier), insomma, non un posizionamento da campioni ma da giocatori “normali” in cerca della prima esperienza nella massima lega. Dopo gli ottimi anni in Russia, passati in forza alla Dynamo Energia Yekaterinburg, Datsyuk venne integrato al roster dei Red Wings nella stagione 2000/2001 dove registrò 35 punti in 70 partite più 3 goal e 3 assist in Stanley Cup (poi vinta da Detroit). Di lì la carriera di Pavel iniziò a prendere il volo aumentando sempre più la media punti nonostante il lockout che lo costrinse a tornare in Russia nella stagione 2004/2005 alla Dinamo Mosca. Nel 2006 vestì per la prima volta la maglia da “assistant captain” mentre nel 2008 vinse la sua seconda Stanley Cup (prima da protagonista con 23 punti in 22 partite di playoff). Dopo la straordinaria stagione 2007/2008 e dopo il “double” sfiorato per mano dei Pittsburgh Penguins vincitori di gara 7 alla Joe Louis Arena, Datsyuk iniziò ad avere problemi fisici che di lì in poi non gli permisero più di poter tornare al ritmo normale di almeno 80 partite stagionali.
Da tutti viene riconosciuto come “Magic Man”, l’uomo delle magie. Pavel è sempre stato considerato uno dei giocatori più spettacolari della National Hockey League per la sua capacità di manovrare il puck con efficacia ed eleganza. Tanti russi si son ispirati a lui, gente come Evgeni Malkin, Vladimir Tarasenko e Artemi Panarin, per non parlare della stella statunitense Patrick Kane da molti ritenuto come il “successore” di Datsyuk per caratteristiche ed incisività nella squadra. Classe da vendere per il ragazzo di Yekaterinburg (classe 1978) che ha vinto per 4 volte il Lady Byng Trophy (premio istituito per il miglior “gentleman” della lega). Un riconoscimento strameritato ed importante per un giocatore che ha sempre dato il suo grande apportò con sportività e rispetto dell’avversario. Venendo ai titoli di coda, Datsyuk lascia la NHL con 953 partite condite da 314 goal e 604 assist mentre in Stanley Cup il suo bottino ammonta a 157 partite, 42 goal e 71 assist.
Ed ora che dovrà fare Detroit? Il general manager, Ken Holland, è stato abbastanza chiaro dicendo: “non sono il più ottimista riguardo un possibile scambio”. Già perché anche se Datsyuk ha formalmente salutato i Red Wings, il suo contratto peserà ancora per un anno a $7,5 milioni. Nell’incontro di pochi giorni fa, l’attaccante russo ha ribadito la sua totale disponibilità di esser scambiato ad un’altra franchigia per dare una mano d’aiuto a Detroit con le questioni del salary cap. Purtroppo, ad oggi, ci son poche squadre con spazio libero per accogliere un ingaggio così oneroso e semmai qualcuna dovesse presentarsi alla porta dei Red Wings, sarà obbligatorio il “contro-favore” nel quale Detroit dovrà cedere giovani interessanti come ricompensa. Ken Holland ha già fatto sapere che non verranno assolutamente ceduti prospetti come Anthony Mantha o Andreas Athanasiou ma si potrebbe ben parlare riguardo le situazioni di Tomas Jurco e Teemu Pulkkinen.
Fatto sta che, nonostante Datsyuk decida di lasciare i Red Wings ad un anno dalla scadenza del contratto, i tifosi non sono per nulla infuriati con lui e con la sua decisione che potrebbe “bloccare” il mercato. Lui ha scritto la storia e con tutto ciò che ha fatto, con tutto quello che ha mostrato e vinto durante l’arco della sua carriera, c’è solo da ringraziarlo.
Pavel, ci mancherai.