Thiago Motta è intervenuto quest’oggi in conferenza stampa per presentare la sfida del suo Bologna contro l’Hellas Verona venerdì. “Mi aspetto una partita difficile come tutte le partite in Serie A, quel che è importante è la nostra prestazione. Giocheremo con grande rispetto e umiltà, contro una buona squadra, in questo momento molto agguerrita. Per avere il risultato dalla nostra parte dovremo continuare ad avere i piedi per terra e fare il nostro meglio”.
Su Zirkzee: “Ha tutte le qualità che ha un giocatore di calcio per arrivare, ogni tanto preferisce la bella giocata rispetto all’essere efficace, deve crescere in questo. Deve crescere in area di rigore”. Poi sulle possibili scelte: “Soriano ci manca, sta lavorando come un grande professionista. Possiamo giocare in modo diverso, anche con 3 o 4 attaccanti.. a sinistra abbiamo anche Kyriakopoulos che ha fatto molto bene quando ha giocato lì”.
Motta poi torna sugli episodi arbitrali e ne approfitta per fare un discorso più ampio su cosa è permesso o meno nello scenario attuale sul terreno di gioco: “Prima si permetteva di più, era diverso. Vent’anni fa c’erano entrate molto pericolose, ora però siamo sull’altro estremo, dobbiamo secondo me trovare un equilibrio, una via di mezzo – spiega il tecnico -. Per me dobbiamo prendere come esempio il calcio inglese, fatto non solo di bel gioco ma anche di interventi, ogni tanto si arriva in ritardo sul pallone ma non è per cattiveria o per far male. Se gli pesto l’unghia è fallo…non è lo spirito del nostro gioco, deve esserci il contatto”.
Thiago Motta allarga il discorso: “La responsabilità non è solo dell’arbitro, è anche mia nell’allenare nel modo giusto. Iniziamo dal settore giovanile, si guarda troppo al risultato, si è disposti a ogni cosa. Dobbiamo capire il perchè, io per primo come allenatore, ma tutti, anche gli arbitri e voi giornalisti. Bisogna vedere le cose come stanno. Voglio vincere, voglio competere ma sono onesto. I rigorini, i mezzi rigori…si discute ma dobbiamo andare oltre per capire perchè stiamo andando verso questo estremo”