Paola Egonu non si tocca. Sembra assurdo persino doverlo scrivere, eppure è quanto mai doveroso visto quanto accaduto di recente. La più forte giocatrice della Nazionale italiana, la trascinatrice del gruppo di Mazzanti, la miglior realizzatrice dei Mondiali di volley 2022 nonché la protagonista di tanti successi tricolore è stata messa in discussione. Dopo la sconfitta in semifinale contro il Brasile, è stata proprio lei il capro espiatorio, colei che è stata bersagliata da una fetta di persone che non sarebbe corretto definire “tifosi”. Qualche giorno di silenzio, poi la solita prestazione di livello contro gli Usa, valsa all’Italia una medaglia di bronzo, quindi lo sfogo a fine match e le lacrime.
EGONU IN LACRIME: IL VIDEO DELLO SFOGO
“Questa è la mia ultima partita in Nazionale, sono stanca” ha detto la 23enne di Cittadella, nelle cui parole si percepisce effettivamente stanchezza. Stanchezza per essere additata come la responsabile quando le cose vanno male, stanchezza per essere criticata, non solo per le sue prestazioni ma soprattutto per il suo presunto spirito di appartenenza alla Nazionale. “Mi hanno chiesto anche se fossi italiana” ha detto Paola al suo procuratore. Una frase fuori da ogni logica, che non ha ragione di esistere e che nessuna persona civile dovrebbe mai permettersi di rivolgere ad un’atleta italiana a tutti gli effetti. E’ brutto dirlo, perché la verità nuda e cruda non fa mai piacere, ma questo mettere in discussione la sua italianità è dovuto al colore della sua pelle. Non si tratta perciò di critiche, ma di razzismo a tutti gli effetti. Nessuno si sognerebbe mai di chiedere ad Alessandro Michieletto o ad un qualsiasi altro giocatore della nazionale di volley maschile se fosse italiano dopo una brutta sconfitta. E lo stesso dovrebbe accadere al femminile.
Le lacrime di Egonu sono perciò più che comprensibili, il suo disappunto è alquanto giustificato così come, a malincuore, non sarebbe del tutto folle una sua decisione di abbandonare la Nazionale. Allo stesso tempo non sarebbe giusto che i tanti tifosi azzurri che amano Paola e la sostengono a spada tratta, nel bene e nel male, debbano rinunciare ad una bella persona come lei ed al suo talento con la maglia azzurra addosso. Con la speranza che le parole pronunciate da Paola siano dettate dalle emozioni del momento, l’unica cosa che i tifosi, quelli veri, possono fare è ribadire di essere dalla sua parte. Va dunque detto forte e chiaro: giù le mani da Paola Egonu.
Non vi permettete di attaccarla per motivi personali che non hanno nulla a che fare con lo sport e soprattutto non puntate il dito contro di lei (né nessun’altra) dopo una sconfitta, nel ricordo delle tante vittorie che ci ha regalato negli ultimi anni. Paola Egonu è una delle pallavoliste più forte del mondo, ma soprattutto è una ragazza di 23 anni, che come qualsiasi altra persona ha dei sentimenti, i quali a volte possono essere feriti. Ora non resta che archiviare questi Mondiali e rimettere a posto le proprie emozioni. La sua carriera è ancora molto lunga e la speranza è che i colori azzurri possano accompagnarla ancora per tanto tempo. Nel frattempo, grazie Paola per questa medaglia e per tutto quanto; l’Italia che ama il volley e l’Italia (per davvero) è con te.