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“Dopo il secondo posto dello scorso anno, quando mi viene chiesto cosa mi aspetto da questa nuova stagione agonistica mi viene quasi da ridere”. Roberto Gemme, allenatore della “Forza e Virtù 1892”, lo dice sorridendo nell’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Sportface.it in vista dell’esordio nella Serie A 2018 di ginnastica artistica. Anche perché, spiega, “purtroppo mi ritrovo con mezza squadra. Lo sapevamo, sapevamo che sarebbe arrivato questo momento; quest’anno abbiamo perso la Rocca e abbiamo perso anche la Carofiglio, nostro prestito nel 2016 e nel 2017; quindi, ci facciamo un campionato tranquillo e prendiamo quello che arriva, nessun problema!”.
Tranquillo, ma non senza ambizioni. Il 2017 è stato un grandissimo anno, è stato il raggiungimento dell’apice per la Forza e Virtù 1892, società di Novi Ligure che fa della sua palestra una casa e di Roberto Gemme un pater familias con una grande passione per il suo lavoro. “Quanto fatto negli anni passati è stato frutto di un progetto che è nato nel 2005 e che si è concluso nel 2017 – ci racconta Gemme – Noi siamo entrati in serie A nel 2009 vincendo il campionato di Serie B con la squadra più giovane formata da solo tre ginnaste; abbiamo gareggiato in A2 fino al 2012, anno in cui l’abbiamo vinta e quindi, di conseguenza, siamo entrati in A1 nel 2013, massima serie in cui siamo rimasti fino al 2017 – ha proseguito Roberto – Per una società come la nostra, per una zona come la nostra, per il nostro bacino di utenza che non ha nulla a che vedere con Roma, Milano o Trieste né con l’hinterland milanese, il secondo posto dello scorso anno ha rappresentato una vera e propria vittoria perché siamo arrivati dietro ad una Brixia davvero imbattibile con una Rocca che nell’ultimo anno è stata particolarmente splendida e con una Carofiglio che ci ha dato una bella mano. Noi abbiamo sempre dato grande fiducia alla Desy (Carofiglio, ndr), la sua crescita è stata fantastica e questo penso sia stato anche un po’ merito di tutto il bel lavoro di squadra che si è fatto; ha avuto l’opportunità di lavorare in una squadra tranquilla, a cui non si chiedeva nulla di particolare, in una squadra che però aveva una sua forza e quindi, secondo me, il campionato dello scorso anno le è stato molto utile per avere poi la possibilità di vestire la maglia azzurra in occasione del campionato del mondo”.
“Anche l’assenza di Arianna (Rocca, ndr) si sentirà tantissimo perché era una ginnasta che su ogni attrezzo riusciva a portare tanti punti sicuri alla squadra”, sottolinea l’allenatore di una Forza e Virtù che, a partire da quest’anno, dovrà fare a meno di colei che è stata la sua punta di diamante per davvero tanti anni. “Di ricordi che mi legano ad Arianna ce ne sono tantissimi e, purtroppo, c’è anche qualche rammarico. Non perché lei non abbia risposto in modo adeguato, ma per tutte quelle occasioni che non le sono state date. Per il resto, che dire della Rocca? Non ci sono parole per descrivere una che vince tre titoli al volteggio, tre titoli di categoria in una botta sola, che fa 5/6 Campionati Assoluti con una medaglia di bronzo, due d’argento e tre d’oro più due d’argento alla trave. Io penso che per una ginnasta che arriva da Novi Ligure non possa che essere un immenso orgoglio per noi – confessa Gemme a cuore aperto – Arianna sta studiando tanto per poi partire per realizzare il suo sogno. In palestra viene molto raramente e, ultimamente, sta facendo diversi stage in giro perché è una ginnasta molto ricercata. Arianna era un personaggio, aveva un suo fascino particolare forse dovuto proprio al fatto che non è mai stata presa in considerazione pur avendo sempre dato qualcosa; insomma, è stata una ginnasta che ha lasciato un segno tanto che anche adesso è sempre molto apprezzata da ginnaste e istruttori, è sempre stata stimata da tutti, non ho mai sentito un allenatore parlare male di lei”, spiega il tecnico, davvero orgoglioso di tutto il lavoro che ha svolto e che svolge quotidianamente nella sua piccola città di circa 28mila abitanti.
Quella che scenderà in campo gara in un 2018 investito da grandi e importanti novità, sarà dunque una squadra nuova che dovrà provare a farsi strada grazie a un connubio tutto da testare: da un lato ci saranno le veterane, le “anziane” come le ha definite Roberto, ovvero Carlotta Necchi, Marta ed Emma Novello e Giulia Gemme che saranno molto limitate dai numerosi impegni universitari; dall’altro lato ci saranno due new entry, Lara Alberti, allieva in arrivo dalla Auxilium di Genova, e Valentina Massone, che proverà per la prima volta l’ebrezza di gareggiare in Serie A. “Purtroppo negli ultimi anni non abbiamo trovato altre ginnaste da poter gradatamente inserire e inoltre non avremo, salvo sorprese dell’ultimo momento e nei tempi previsti dalla federazione, nessun prestito e nessuna atleta straniera”, continua il tecnico Gemme parlando della formazione che scenderà in pedana ad Arezzo il 2 e 3 marzo per la prima prova del Campionato Nazionale di Serie A. “La mia ex moglie, Eleonora Gabrielli, che lavora con me e ci tengo molto a menzionare in quanto ha curato tutta la prima parte del lavoro che è stato fatto con le nostre ragazze, è stata fondamentale nella loro crescita come ginnaste ma soprattutto come persone. È proprio questo il nostro stile: tutto quello che siamo riusciti ad ottenere lo abbiamo sempre guadagnato con le nostre forze, abbiamo sempre meritato tutti i successi che abbiamo raggiunto!”.
“So che molte società sono in grande difficoltà – ha osservato Gemme – Non so se forse era proprio questo il momento giusto per rivoluzionare tutto; probabilmente sarebbe stato meglio aspettare un altro anno o anche due e lasciare il campionato più meno com’era prima; oppure, magari, sarebbe stato meglio avvisare gradatamente che si sarebbe arrivati a questa rivoluzione in modo da lasciare ad ognuno la possibilità di organizzarsi in tempo ed in altro modo. Il problema è che non tutti abbiamo un vivaio numeroso in quanto la ginnastica va a cicli e dipende anche molto dalle possibilità economiche. Tra i nostri obiettivi, l’unica cosa che vorremmo evitare è di andare oltre il sedicesimo posto in modo da rimanere eventualmente in A2 e non retrocedere in B. Se devo dare un giudizio su questo nuovo campionato in previsione di quello che sarà nel 2019, io ho sempre detto che la A1 doveva essere di 8 squadre e non 12 però, facendo riferimento a quello che è successo tre anni fa, non sarebbe mai stata di 12 squadre se non si fosse verificata la mancata iscrizione di 2/3 società che ha portato poi alla riammissione. Insomma, si sono verificate un po’ di cose di cui forse è meglio non parlare; non è per fare polemica ma è una cosa che tutti pensano ma che nessuno dice. Penso che se la Serie A fosse rimasta a 10 squadre, oggi non ci sarebbe stata la necessità di rivoluzionare tutto. Credo che questo 2018 rappresenterà un anno zero da cui bisognerà ripartire!”.