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Ancora una volta nel segno della Russia. Splendida la loro prestazione e ulteriore conferma del dominio dopo l’oro conquistato a Sofia nel 2014. La Russia infatti si è aggiudicata la finale di Berna con il totale di 271.378 avanti alla Gran Bretagna, che conferma il secondo posto delle qualifiche, precedendo con 268.427 i padroni di casa della Svizzera, bronzo a quota 263.278. Ad un passo dal podio europeo l’Ucraina di Oleg Verniaiev (257.696), mentre Germania (256.411) e Francia (254.045) si piazzano successivamente dopo. Con il punteggio complessivo di 253.377 (un decimo in piu’ rispetto a giovedi’) l’Italia riesce a posizionarsi davanti alla Spagna, molto fallosa a parallele e sbarra, e a chiudere la finale europea a squadre al settimo posto, migliorando di una posizione la classifica del concorso di ammissione. Paolo Principi, Enrico Pozzo, Ludovico Edalli e Andrea Cingolani (GS Aeronautica Militare) con Marco Lodadio (Ginnastica Civitavecchia) e la riserva Mattia Tamiazzo (Corpo Libero Gymnastics Team Padova) portano a termine sei rotazioni senza cadute (letali in una gara dove non si possono scartare punteggi), mantenendosi sempre abbondantemente al di sopra di quota 41. L’unico errore e’ stato l’arrivo sbagliato sulla prima diagonale al corpo libero di Enrico Pozzo, straordinario poi a chiudere la routine azzurra al cavallo, l’ultimo grande ostacolo. Tra qualificazioni e finali l’Italia ha cosi’ completato 34 esercizi su 36, dimostrando una grande affidabilita’. Una qualita’ fondamentale come lo spirito di gruppo tra i ginnasti e tra atleti e tecnici (dal DTN Maurizio Allievi ai due allenatori a bordo pedana, Andrea Sacchi e Sergio Kasperskyy) che se fosse stato ritrovato prima, probabilmente li avrebbe portati a Rio 2016.