Il 18 aprile la redazione della Gazzetta dello Sport aveva annunciato uno stato di agitazione per via delle scelte dell’editore Cairo, a capo di Rcs, che non hanno tenuto conto dei sacrifici di giornalisti e dipendenti in un periodo complicato per via dell’emergenza coronavirus. Alla base della protesta della redazione il fatto che Rcs sia una società florida e in utile, ma la risposta dell’editore è stata ritenuta particolarmente scomposta ed è stato emesso un nuovo comunicato.
Nella lettera emergono alcuni degli elementi che stanno provocando questa frattura: “È assolutamente fuorviante accusarci di voler lavorare la domenica per guadagnare di più e non per la necessità di raccontare gli avvenimenti sportivi o di proporre altri servizi che soddisfino le esigenze dei lettori. Nascondersi dietro al contratto per attaccare altre voci della retribuzione non è solo irrispettoso della dialettica sindacale ma soprattutto della professionalità di una redazione che da sempre ha deciso di andare oltre lo stesso contratto, che se fosse seguito alla lettera da noi complicherebbe pesantemente la regolare uscita in edicola del giornale e il costante aggiornamento del sito”. La redazione ha così confermato lo stato di agitazione.