“E’ più emozionante una medaglia olimpica o un ’30’ all’Università? Il ’30’ è un grande traguardo però le emozioni della vittoria olimpica non le ho provate in nessun’altra occasione della mia vita. Io vengo da uno sport che per 364 giorni l’anno è individuale, l’atletica, che insegna quanto sia importante lavorare su te stesso. Invece quando entri a far parte della staffetta e l’atletica diventa uno sport di squadra le dinamiche cambiano e capisci cosa significhi far parte di una squadra, come sia bello vincere e perdere insieme. Per un atleta la formazione è fondamentale, spesso ci si dimentica che noi atleti siamo ragazzi normali, facciamo qualcosa di speciale, ma sentirsi realizzati porta benefici anche all’attività fisica e quindi di conseguenza buoni risultati all’università possono portare grandi risultati sulla pista. La Luiss, da questo punto di vista, è l’esempio migliore in Italia e in Europa”. Queste le parole di Filippo Tortu, velocista dell’atletica azzurra, a margine dell’evento per i 20 anni di Sky Sport: “Io sono cresciuto con Sky Sport, mi sono appassionato di sport grazie ai documentari sulle Olimpiadi di Roma del 1960 che vedevo quando ero studente. Oggi è importante portare i grandi eventi sportivi nelle scuole: guardate cosa è successo in tanti Paesi durante i recenti mondiali di basket: le partite delle Nazionali venivano trasmesse in classe, in diretta. Credo che operazioni del genere vadano fatte anche in Italia: i grandi eventi sportivi del presente e del passato vanno portati nelle aule”.
Filippo Tortu: “Le emozioni dell’oro olimpico non le ho mai provate in nient’altro della mia vita”
Filippo Tortu, mondiali atletica Eugene 2022 - Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL