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“Non c’è giorno in cui non pensi a diventare campione del mondo con la Ferrari”. Lo ha ribadito ancora una volta Charles Leclerc che le sue ambizioni non vuole proprio nasconderle. Un sogno che parte da lontano. “Anni fa andavamo in un monolocale, a Isola 2000, in montagna. C’era un divano letto, noi mettevamo altri materassi a terra per dormirci in otto“, spiega in un’intervista al Corriere della Sera. Ora naviga su uno yacht di 20 metri, “ma continuiamo a mettere materassi sul pavimento perché la barca non ha abbastanza letti per tutti“. A Spa, dove si corre domenica, tre anni fa ha vinto il suo primo Gp. Dice di essere cambiato “tantissimo” da allora: “Più come pilota che come uomo. Sono più esperto: ricordo che temevo quella gara perché sapevo di non essere bravo nella gestione delle gomme, ora è diventato uno dei miei punti di forza”.
Per Leclerc il momento più buio di questa stagione altalenante è stato proprio a casa, a Montecarlo: “È dura accettare di partire in pole e di finire quarto. Ci metto anche il mio errore in Francia”. Per Verstappen è meglio lottare contro Leclerc che contro Hamilton: “Mi piace affrontare Max, abbiamo un livello simile di aggressività . Ci divertiamo, con rispetto. Non dico che l’anno scorso non ci fosse rispetto fra Max e Lewis, però mi sembrava un duello diverso. Ma se dovessimo arrivare alla fine del campionato molto vicini come punti, la situazione sarebbe molto più tesa di adesso“. Gli 80 punti da recuperare su Max Verstappen sono il pensiero fisso. Charles Leclerc vuole essere ricordato “come campione del mondo della Ferrari”.
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