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“Noi siamo un paese strano, a cui serve un appuntamento per fare. Un paese normale l’agenda se la fa indipendentemente dall’appuntamento, noi non ci siamo riusciti. Spero ci sia una spinta. Non bastano le norme, non basta celarsi dietro la burocrazia, ci vogliono delle fortissime volontà ; pochi nel calcio, pensano a quanto sia importante investire sul futuro e sulle infrastrutture“. Così Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, durante il Festival dello Sport 2023 in corso a Trento. “Ci sono tanti progetti in itinere; penso a Firenze, Cagliari, Parma, Bergamo che sta concludendo il suo percorso. Noi dobbiamo farlo per 50 stadi perché siamo un sistema aperto che prevede promozioni e retrocessioni. Mi auguro ci sia una spinta: sarà il commissario, la nuova legge, la facilitazione della collaborazione tra pubblico e privato perché in 30 anni abbiamo riqualificato o abbattuto 5 stadi. Noi cercheremo di creare le condizioni affinché si possa fare, perché ne va del valore del prodotto in quanto i diritti tv passano anche dallo spettacolo del campo, degli spalti. Dobbiamo rispetto ai nostri tifosi e dobbiamo fare in modo che la nostra casa sia migliore“, conclude Abodi.
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