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L’unità investigativa indipendente della Wada ha consegnato nelle mani di ventisette federazioni internazionali un fascicolo contenente qualcosa come 298 nomi e dati di atleti russi sospettati di doping. 153 di questi casi non riguardano possibili manipolazioni del Laboratorio Antidoping di Mosca, dunque rimangono sotto la lente di ingrandimento 145 casi per i quali dovranno essere trovate ulteriori evidenze.
Il presidente della Wada Witold Banka commenta il lavoro svolto: “È stata l’indagine più complessa nella storia dell’Antidoping, il comitato investigativo della Wada ha svolto un lavoro eccezionale. È stato un lavoro incredibile che ha interessato migliaia di campioni, 24 terabyte di dati, centinaia di atleti di 28 organizzazioni e sta portando risultati concreti. La crisi del doping russo ha occupato un posto di rilievo nell’attività della Wada per cinque anni e il nostro comitato investigativo è stato in prima linea. Ma questa non è la fine del percorso. Continua l’analisi sui nuovi campioni prelevati dall’ex laboratorio antidoping di Mosca. Questo processo di rianalisi, che è supervisionato dalla WADA, ha già identificato 57 casi che sono ora in fase di conferma. Questi si aggiungono alle dozzine di casi che sono già stati aperti sulla base delle prove raccolte durante l’Operazione LIMS nel sollevamento pesi, biathlon, atletica e in altri sport dopo i rapporti Pound e McLaren nel 2014-16″.
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