La Iaaf non fa sconti. La federazione internazionale di atletica sospende tre suoi dirigenti per 6 mesi perché coinvolti in un’indagine della commissione etica in corso sulle vicende legate al doping in Russia. Il provvedimento in particolare è legato al contenuto di una email inviata il 29 luglio 2013 all’allora presidente della Iaaf Lamine Diack dal figlio Papa Massata Diack, consulente del settore marketing della stessa Iaaf. Da questa si evince che al direttore della comunicazione Nick Davies (uno dei tre dirigenti sospesi, insieme con Jane Boulter Davies e Pierre-Yves Garnier) il giovane Diack avrebbe versato dei soldi in contanti per indurre in errore gli investigatori della Iaaf.
In una nota sul proprio sito, la federazione internazionale afferma che “non c’è maggiore priorità per la Iaaf in questo momento che arrivare alla verità delle accuse mosse contro lo sport. Questi fatti particolari sono stati resi pubblici nel mese di dicembre 2015 e si riferiscono alle accuse di violazione del Codice Etico Iaaf”, precisando che “ciascuna delle persone provvisoriamente sospese gode della presunzione di innocenza fino all’esito finale delle indagini. E’ quindi importante che le indagini seguano il loro corso senza ulteriori commenti”.