Novak Djokovic è pronto per le ATP Finals. Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi in merito, la vittoria a Parigi-Bercy è stata il miglior biglietto da visita che Nole potesse presentare alla vigilia del torneo torinese. Il serbo vanta sei titoli nella competizione, alla pari con Federer, ed è il campione in carica. La stagione che si sta concludendo ha visto un Djokovic ancora cinico, capace di impressionare e di far sembrare sempre più lontana la partita, inevitabile, con la carta d’identità. Ha aggiunto nuovi record alla propria bacheca e può migliorarsi ancora: gli basterà vincere una sola partita nel round robin per diventare l’unico tennista a chiudere l’anno per otto volte al numero uno del ranking. Con il titolo di Parigi ha conquistato il quarantesimo Masters 1000 (a +4 su Nadal), trofeo numero 97 di una carriera che potrebbe portarlo ancora oltre i numeri di chi lo precede: Federer a 103 e Connors a 109.
In questo 2023 il numero uno al mondo è sceso in campo 55 volte e ha perso solamente in 5 occasioni: a Dubai in semifinale da Medvedev, a Montecarlo da Musetti, a Banja Luka da Lajovic, a Roma da Rune e a Wimbledon nella finale con Alcaraz, unico ostacolo sulla via del Grande Slam. La percentuale di vittorie è del 91%, con sei titoli conquistati e una striscia di vittorie consecutive che, dopo la finale di Wimbledon, conta diciotto successi. Lo stato di forma di Djoker sembra essere dominante, e le scelte di calendario che lo hanno portato a competere solamente nei tornei veramente decisivi si sono rivelate fondamentali. A 36 anni, è ancora lui l’uomo da battere a Torino.
Chi fermerà Nole?
Dei sette rivali che voleranno con Djokovic a Torino, l’unico a non averlo mai battuto è Jannik Sinner, contro il quale gli scontri diretti sono 3-0 in favore del serbo. L’unico precedente di quest’anno tra i due è stata la semifinale di Wimbledon. I due che, invece, non hanno un bilancio negativo sono Carlos Alcaraz e Holger Rune. Con lo spagnolo i testa a testa sono 2-2: quest’anno al Roland Garros e a Cincinnati vittoria per Djokovic, mentre la finale di Wimbledon si è conclusa con una clamorosa delusione per il serbo. Anche contro Rune siamo sul 2-2, nel 2023 una vittoria per parte: a Roma successo del danese mentre a Parigi, pochi giorni fa, c’è stata la rivincita di Nole dopo la finale del 2022.
Notevolmente diverso il discorso con gli altri protagonisti, che hanno affrontato Nole in molte più occasioni. Con Medvedev, su quindici sfide, Djokovic ne ha vinte dieci; nel 2023 il bilancio è favorevole al serbo per 2-1, vittoria ad Adelaide e alla finale dello US Open, successo russo a Dubai. Rimanendo a Mosca, contro Rublev il serbo si è imposto cinque volte e ha perso in una sola occasione: nella finale di Belgrado dello scorso anno. La dura sfida di Bercy in semifinale è stata la terza del 2023, oltre a quelle dell’Australian Open e di Wimbledon. Ottimi numeri anche contro Stefanos Tsitsipas: undici vittorie e solamente due sconfitte, l’ultima nel 2019; nel 2023 un solo precedente: la finale senza storia dell’Australian Open. La variabile impazzita potrebbe essere Alexander Zverev: col tedesco otto vittorie per Djokovic e quattro sconfitte, nel 2023 un solo incrocio, in semifinale a Cincinnati. Prima del tremendo infortunio, però, Zverev era riuscito a vincere la semifinale del 2021 proprio alle Finals, palcoscenico in cui aveva già vinto contro il serbo la finale del 2018.
Non è ancora tempo di Next Gen
Nell’eterno dibattito su chi sarà a dominare il mondo del tennis del futuro, la costante resta ancora Novak Djokovic. Un eterno combattente, pronto a difendere il proprio status e ancora affamato di successi. Un esempio per lo sport, testimone di un tennis che sembra ormai un lontano ricordo ma torna ancora attuale ogni volta che Nole scende in campo. “Sto cercando di battere tutti i record che posso battere. Non ho mai avuto problemi a dirlo. Ed è per questo che non piaccio alla gente. – Ha detto dopo il successo a Bercy. – Non ho fatto finta, come altri, di dire che non è il mio obiettivo, per poi comportarmi diversamente.” Piaccia o non piaccia, Djokovic ha imposto un livello al tennis e ai suoi avversari che difficilmente potrà essere eguagliato nei prossimi anni. Obiettivo Torino, dove il serbo cercherà in tutti i modi di imporsi ancora e diventare il più grande dei grandi.