Serie A

De Ketelaere: “Primi mesi al Milan deludenti, ma sento fiducia”

Charles De Ketelaere
Charles De Ketelaere - Foto LiveMedia/Davide Casentini

“I primi mesi al Milan sono stati deludenti, negativi. Sicuramente non erano le mie aspettative”. Così il rossonero Charles De Ketelaere è intervenuto in un’intervista rilasciata a “Het Laatste Nieuws” riguardo ai primi mesi a Milano, esperienza ben diversa da quella che si aspettava. “Dopo un’ottima stagione con il Bruges e dopo il trasferimento al Milan, di cui non mi pento, avrei sperato di essere più importante di quello che sono stato finora” ha aggiunto.

Il ct del Belgio, Domenico Tedesco, ha detto che staccare dal Milan per andare in Nazionale farà bene al 22enne: “Da una parte è vero ma non voglio vederlo in questo modo perché altrimenti può sembrare che non mi piaccia stare al Milan. E non è assolutamente il caso. Mi fa tanto piacere avere questa possibilità di mettermi in mostra e di migliorare giocando anche in nazionale. Il Mondiale è stato una grande delusione per me personalmente – ho giocato soltanto 15 minuti – ma sono più deluso per la nazione e i tifosi. Non sono mai stato una persona che pensa soltanto a se stesso ma sempre alla squadra in cui gioca”.

Sulle difficoltà: “Ci sono tanti motivi. Uno è l’ambiente, un livello di calcio superiore, l’adattamento a tante cose, la vita fuori dal campo. Comunque sia, io giudico le mie prestazione in una maniera diversa delle persone o dalla stampa. Cerco di guardare più il lato tecnico e cosi provo a migliorare nella partita seguente”. 

Sulle critiche: “Ammetto che in una maniera o nell’altra mi arrivano ma non mi sono mai focalizzato sulle critiche. Al Bruges ne ho ricevute tante, sia positive che negative. Al Milan i commenti in principio erano positivi e poi sono diventati negativi. Non mi lascerò mai affondare dalle critiche negative così come non mi monterò la testa se un giorno si capovolgerà la situazione in positivo. Tanti compagni di squadra mi hanno consigliato di non leggere i giornali quindi non ho neanche saputo di quel titolo ‘Il principe di San Siro'”. 

Stefano Pioli e i suoi compagni, tra tutti Ibra e Leao, hanno sempre sostenuto e difeso De Ketelaere:  “Di certo sento e apprezzo l’affetto e il sostegno dei miei compagni, ma non vorrei rimanere sempre in questa situazione: vorrei dimostrare che ho fame e che vivo per il calcio e per fare buone prestazioni. Non voglio che diventi un problema. Se dovessimo credere ai media sembra che ogni giorno arrivo a Milanello piangendo (ride, ndr)”.

 “Ultimamente sto curando il mio corpo di più, in maniera professionale. Prima e dopo gli allenamenti mi prendo più cura, più che ai tempi del Bruges e questo mi fa stare meglio. Faccio molta più palestra, sto attento al cibo – spiega il rossonero – Ho l’impressione che comunque un po’ sono migliorato da quando sono partito dal Belgio. Maldini sta molto vicino alla squadra e ho un ottimo rapporto con lui come lo ha con gli altri giocatori, del resto. Ci parliamo e mi fa sentire la sua fiducia. È una persona che rappresenta il Milan e il Milan è troppo importante per Maldini”. 

“Certo che mi pesa non non aver segnato, non ha senso dire il contrario – conclude De Ketelaere -. Ma mi reputo più maturo come persona, ho trovato anche più tranquillità in me stesso. Sono consapevole di quello che so fare e non mi lascio trascinare dalle emozioni”. Sul Belgio: “La nazionale è sempre la conseguenza di quello che fai nel club. Se riesco a diventare importante per il Milan, lo sarò anche per la nazionale”.

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