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Le Davis Cup Finals 2023, la cui fase a gironi avrà luogo dal 12 al 17 settembre, sono già entrate nel vivo. Pochi giorni fa, infatti, si sono svolti i sorteggi dei gruppi che si sfideranno in quattro città: Valencia, Bologna, Manchester e una città croata ancora da definire. Dai quattro gruppi usciranno le otto nazionali che si sfideranno a Malaga dal 21 al 26 novembre. Per il sorteggio erano state assegnate delle fasce alle varie nazionali: in prima fascia si trovavano Canada, Australia, Spagna e Croazia. L’Italia, in virtù del ranking, si trovava in seconda fascia. Non è ancora chiaro se questa sarà l’ultima edizione di Coppa Davis organizzata con l’attuale modalità, ovvero con due partite di singolare e un eventuale spareggio di doppio per decidere la nazionale vincente, ma di sicuro l’accordo tra l’ITF e Kosmos, società che sponsorizza e coordina l’evento, è naufragato prima del tempo. Vediamo ora nel dettaglio i gruppi e le nazionali che li compongono.
GRUPPO A – Canada, Italia, Svezia, Cile
Il Gruppo A, che giocherà a Bologna, è composto da quattro nazionali che compongono, per ragioni differenti, un mosaico tra il passato e il presente della Coppa Davis. Per primo c’è il Canada, favorito e campione in carica, che lo scorso anno ha portato a Ottawa la prima ‘insalatiera’ della storia. La nazionale nordamericana continua a stupire, dopo che nel 2019 i giovanissimi uomini in rosso avevano ceduto solo in finale alla Spagna di Nadal. L’impresa del 2022 è ancora più incredibile se si pensa che la nazionale canadese è stata ripescata dopo l’esclusione della Russia dalle fasi finali. Sulla loro strada, lo scorso anno, c’era già stato un confronto con l’Italia, in semifinale.
La nazionale azzurra non riuscì a imporsi, orfana di Sinner e con un claudicante Berrettini, schierato a sorpresa nel fatale doppio decisivo accanto a Fognini. Quest’anno l’Italia spera di avere a disposizione Sinner, che potrebbe spostare gli equilibri contro qualunque avversario, e sa già di poter contare su giocatori di carattere e qualità: Berrettini, Musetti e anche Sonego, un vero animale da Davis. Il doppio, poi, vuole giocarsi le sue ultime carte: Bolelli e Fognini sono certezze e vanno sfruttati, anche a questa età.
Svezia e Cile completano il quadro. Gli svedesi hanno sconfitto la Bosnia nel turno di qualificazione e sono certamente la nazionale più legata al passato in questo girone: con sette titoli ottenuti tra il ’75 e il ’98, non sono più il temibile gruppo che tanti dispiaceri diede all’Italia durante l’epoca d’oro del tennis di Borg o Wilander. Il Cile, invece, per gli italiani rappresenta il rivale più dolce, quello dell’unica vittoria azzurra, nel ’76. I sudamericani hanno battuto, a sorpresa, il Kazakistan nelle qualificazioni, e arriveranno a Bologna con la voglia di divertirsi e stupire.
GRUPPO B – Australia, Gran Bretagna, Francia, Svizzera
Il Gruppo B giocherà le proprie partite in quel di Manchester. L’Australia si presenta come la sorpresa del 2022: finalista e protagonista di una grande cavalcata. Si tratta di una nazionale completa, guidata da capitan Hewitt e con il doppio Ebden/Purcell che l’anno scorso vinse Wimbledon e si rivelò l’arma in più dei Cangaroos. L’incognita resta sempre Nick Kyrgios, assente lo scorso anno e mai in buoni rapporti con la nazionale, ma in grado di spostare gli equilibri in tornei come questo.
A racchette ferme, in questo girone non c’è una favorita. La Francia è la nazionale che ha vinto il trofeo più recentemente (2017), seguita a stretto giro da Gran Bretagna (2015) e Svizzera (2014). Tuttavia, si tratta di tre nazionali che stanno affrontando una fase di ricostruzione dell’organico e non hanno ancora trovato eredi per le generazioni che hanno consegnato agli annali l’ultimo successo. Richard Gasquet per la Francia, Andy Murray per la Gran Bretagna e Stan Wawrinka per la Svizzera: tutti giocatori ancora in attività e che certamente, se chiamati in causa, potranno dare una mano con la loro passione e la loro tecnica, ma non è detto che bastino. In questo scenario, allora, l’Australia punta sulla storia e sullo spirito di gruppo per provare a scrivere un’altra pagina di questo sport.
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GRUPPO C – Spagna, Serbia, Repubblica Ceca, Corea del Sud
Si tratta di un girone molto interessante. La Spagna, che l’anno scorso ha dovuto fare i conti con l’assenza importante di Carlos Alcaraz, infortunato, quest’anno conta di poter fare affidamento sull’attuale numero uno al mondo. C’è sempre l’incognita Rafa Nadal, fuori dai radar della Davis da qualche tempo ma che di recente ha ammesso di voler giocare un’ultima volta la competizione. Chissà che il nuovo capitano, David Ferrer, non voglia concedere un’ultima passerella all’amico maiorchino. Con due singolaristi di altissimo livello, inoltre, la Roja potrebbe fare a meno di giocare le partite di doppio, non avendo una coppia rodata e stabile.
La Serbia, che ha annichilito la Norvegia nelle qualificazioni, spera, dal canto suo, di potersi aggrappare a Novak Djokovic, protagonista nella vittoria del 2010 e fattore che potrebbe rivelarsi decisivo per gli equilibri del girone. La Repubblica Ceca ha avuto la meglio sul Portogallo nel turno di qualificazione e si presenta come possibile outsider: lontana dai fasti e dai successi firmati da Štěpánek e Berdych, sta scoprendo una nuova generazione di talenti come Lehecka e Machac, giocatori che in queste competizioni si esaltano. Menzione d’onore per la Corea del Sud, che è approdata alle Finals dopo l’incredibile vittoria sul Belgio e ha tutta l’intenzione di non fare da spettatrice.
GRUPPO D – Croazia, Olanda, Stati Uniti, Finlandia
Il Gruppo D non ha ancora una casa precisa, ma si giocherà in Croazia. La nazionale dei Balcani è sempre temibile quando si tratta di Coppa Davis. Borna Coric e Borna Gojo si trasformano quando vestono i colori della nazionale, riuscendo a dare del filo da torcere ad avversari, sulla carta, favoriti. Si deve sempre tener conto anche di Cilic, ad oggi alle prese con il recupero da un infortunio. L’Olanda non ha un organico fenomenale, eppure punta molto sul fattore squadra. Griekspoor e Van De Zandschulp potrebbero risultare clienti ostici per chiunque.
Dalla terza urna sono usciti quelli che sembrano essere i favoriti del girone: gli Stati Uniti. La nazionale nordamericana ha trionfato quest’anno nella prima edizione della United Cup, torneo però di formato misto maschile e femminile, e porterà in dote i singolaristi con il ranking più alto del girone. Dopo le polemiche del 2022 legate alla mancata convocazione di Rajeev Ram, la panchina è stata affidata alla leggenda del doppio Bob Bryan. L’ultimo successo nella competizione per gli americani risale al 2007. Quest’anno Fritz e compagni potrebbero riportare l’insalatiera negli States, nonostante proprio il numero uno americano abbia detto che in patria non c’è grande interesse per il torneo. In questo equilibrio apparente si inserisce la Finlandia di Emil Ruusuvuori, che ha eliminato l’Argentina alle qualificazioni e si prepara a stupire.
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