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Intervistato dal Corriere della Sera, Adriano Panatta ha espresso il suo pensiero sulla Coppa Davis 2023 vinta dall’Italia a Malaga: “Come faccio a non essere contento? Io ho fatto quello che dovevo fare 47 anni fa, ora è giusto che tocchi ai giovani. Non conosco la parola invidia, anzi sono molto felice: a me fa solo piacere questa vittoria. Gelosia? Sarei il primo ad odiare me stesso se nutrissi un tale sentimento verso questi ragazzi“.
Panatta ha poi commentato la possibilità che Jannik Sinner gli tolga i vari record: “Ben venga. Cosa gli si può dire a Sinner? E’ bravissimo, educato e in campo si comporta in modo eccezionale: è un esempio per tutto. E quando vincerà a Roma e Parigi non venitemi a dirmi che non ci è riuscito nello stesso anno come me. Io sto morendo e lui sta nascendo“.
Infine, sulle differenza tra questo successo in Coppa Davis e quello del 1976: “Noi siamo andati in Corea, in India, sull’erba di Wimbledon e in Cile. Inoltre non giocavamo sempre su superfici gradite né in campo neutro. Sono convinto che, se le quattro finali giocate all’estero le avessimo disputate in Italia, ne avremmo vinte almeno due“.
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